A cattivo principio, cattiva fine.

Ieri finivo esami e lavoro. Non so se ritornerò in cattedra, di certo non dimenticherò chi è la causa di questa ingiustizia. Anche l’altra sera siamo stati a Pratolino (FI) a discutere in un dibattito sulla buona scuola con la senatrice Di Giorgi, ma anche lei mi è sembrata non ascoltare e capire le vere ragioni del dissenso, neanche della sua cara amica e collega di tanti anni di lotte al Comune di Firenze, Daniela Lastri. Nicola ha cercato di spiegare le nostre ragioni…

Peccato che abbiate chiuso in modo così categorico ogni tentativo di ricucitura, anche con soluzioni alternative più logiche e risolutive dei problemi che questo DdL aprirà, per non parlare di tutti i contenziosi che seguiranno dopo la sua applicazione. Così alle domande di Laura e Alessandra non ci sono risposte valide…

Pazienza farsi del male da soli, ma perdere l’elettorato e condannarsi a una sconfitta per i prossimi dieci anni, per aver deliberatamente e a tavolino deciso la rottura insanabile con la sinistra che c’è fuori e dentro il PD, è una colpa grave che non è giusto ricada su di noi.

Diceva Calvino: “Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere”

Forse sarà un caso, ma se i due attacchi sono venuti su lavoro e scuola, non deve essere proprio casuale. Volevate scientificamente colpire la sinistra nelle sue fondamenta e far crollare in un colpo una storica illusione. Io non so chi vi abbia ispirato ma come diceva Milan Kundera: “Le persone affascinate dall’idea del progresso non intuiscono che ogni passo in avanti è nello stesso tempo un passo verso la fine.”

 Noi comunque il 7, 8 e 9 luglio saremo a Roma per impedire tutto questo e per chiedere fino alla fine di ripensarci.

 Concluderei con Tito Livio: “A cattivo principio cattiva fine”.

AVANTI!

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