CHI FERMA LA RIFORMA

CHI FERMA LA RIFORMA

È connaturato nel nostro italico vivere. La necessità di isolare “l’untore”, il principale colpevole di questa rovinosa battuta d’arresto nella stabilizzazione dei precari e dell’insabbiamento della Riforma. È una inquisitoria caccia alle streghe: chi ferma la riforma?

Se dovessi laconicamente stilare una classifica di merito per inchiodare in qualche modo qualcuno sul banco degli imputati, a costo di stupirvi, non metterei in testa di serie il Presidente del Consiglio e nemmeno la sbiadita e scialba Ministra dell’Istruzione.
Il “nemico pubblico numero uno” è il mezzo di informazione. Le testate giornalistiche a tiratura nazionale, la terza camera del “tricameralismo” perfetto: il salotto vesponiano di Porta a Porta, le sibilline pagine virtuali dei numerosi siti piuttosto che blog specializzati su questa maledetta riforma. Qualcuno pensa che Viale Trastevere prima di ospitare il monumentale palazzo del MIUR, fosse stato un cimitero Sioux e che le disgrazie siano la materializzazione di qualche sciagura punitiva.
La verità è che il MIUR ha retto il gioco del Governo, perché non posso davvero credere che il Sottosegretario Faraone, fino a quattro giorni fa, dalle pagine di Repubblica snocciolasse numeri degni del peggiore Otelma sulla consistenza dei precari della scuola che chiedono di essere stabilizzati: 600.000.
Ora la scena è questa: Pasquale, muratore disoccupato e incacchiato, la mattina va al Bar, perché il vizio del caffè e della sigaretta al tavolino proprio non se lo può negare… prende un giornale, La Repubblica, e leccandosi l’indice della mano destra sfoglia distrattamente il quotidiano, già abbondantemente consunto da pratiche affini di precedenti lettori; i suoi occhi scorrono inutilmente i titoli e qualche occhiello. La sua è una lettura catartica: deve pur esserci un colpevole se prima riusciva a guadagnare 3400€ al mese dichiarandone 1500€. Poi legge in terza pagina:   “La scuola non è un assumificio”.   Pasquale si guarda intorno e sbrogliando il pacchetto di CAMEL sentenzia: “questi li manderei tutti a zappare…”

Cari colleghi, “questi” saremmo noi.
Se dovessi formattare il mio cervello e leggere i quotidiani di ieri, potrei tranquillamente concludere che una parte di Sinistra del PD e i sindacati stiano tutelando la lobby dei docenti della scuola. Di lavoratori privilegiati, intoccabili e colpevoli del “male di vivere” dell’italiano medio.  Il gioco di chi informa è supportare l’idea che “noi siamo il nostro problema” e che quindi la riforma debba necessariamente tradursi in un “prendere o lasciare”.

Ecco perché Matteo è il secondo sul banco degli imputati: perché lui come il mitico allevatore cinofilo degli anni ottanta si limita a dire : “io do PAL ai miei hani (cani in toscanaccio)” e butta nella mischia 100.000 assunzioni, lasciando che precari, sinistra DEM, sindacati e mondo scolastico si sbranino tra di loro per mangiarne un boccone.

Per dovere di cronaca due righe sulla Giannini, assolta per evidente incapacità di “intendere e di volere”.

Si farebbe un torto all’onor del vero escludendo lei, la Sen. Francesca Puglisi, dalla lista dei soggetti schizoidi della politica italiana. La signora che più di tutti osta l’ingresso in ruolo ai precari delle Graduatorie di Istituto che da anni prestano servizio su cattedre vacanti e disponibili. La signora che faticosamente ripete che l’anzianità e l’abilitazione non costituiscono genesi di diritto in ambito scolastico.   Una Senatrice con la memoria di un pesce rosso, che dopo un giro nel boccione di vetro si è dimenticata di quando, meno di due anni fa, arringava le folle con queste argomentazioni… sentite sentite.

Qualche mese dopo presenta la proposta del PD sulla scuola:

Chiediamo a tutti voi di trarre conclusioni sul conto di tale classe politica e sulla loro capacità di rappresentanza dei nostri valori culturali.
Cosa succederà ora?   “Lo scopriremo solo vivendo”.

Noi comunque andiamo AVANTI!

 

Emendamento 10.19 firmato da 10 senatori PD

Emendamento  10.19  firmato da 10 senatori PD

Ecco la nostra creatura e i firmatari. Vorrei ringraziare il nostro Azzeccagarbugli Pietro Danesi, piegato alla stesura e alla discussione dell’emendamento per ore… grazie Marcella Neri per la sua collaborazione e per la sua maestria nell’essere così brava come avvocato del diavolo tanto da permettere al nostro emendamento di arrivare in aula perfettamente inalterato. Grazie a Mimmo Bruni Laura Isolani Valeria Rosamunda PerriCristina Nassi, perché mentre io contrattavo al Senato, loro si consumavano le scarpe per la nostra campagna alle Regionali. Grazie a tutti voi perché se penso che questo gruppo, nato pochi mesi fa dalla commistione di rabbia e disperazione di noi precari toscani, è riuscito ad arrivare a emendare con un risultato egregio alla Camera e a ottenere un plebiscito di firmatari al Senato è anche grazie a tutti voi.
Da domani, appena avremo il numero dell’emendamento cercheremo di fare la conta dei numeri dei Senatori.
Lo sapete vero….
Avanti!

Sito Senato

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EMENDAMENTO

 

 

Facciamo un po’ di storia

 

 


LA ROBAPAZZA CHE STRUMPALLAZZA

LA ROBAPAZZA CHE STRUMPALLAZZA

Ho un ricordo netto della ROBAPAZZA… di un pomeriggio di più di 30 anni fa. Mi madre si materializzò nella mia cameretta con sta roba. Io avevo la febbre… Aprii la scatola e con un po’ di delusione realizzai che si trattava di una semplice palla…

Ma la ROBAPAZZA era una palla speciale. Tu la lanciavi e non potevi seguirla… ora zigzagava, poi tornava indietro, improvvisamente due scatti in avanti…. Una palla magica davvero!!
Ma la mia curiosità di scoprire il magico e sofisticato meccanismo alla base di tale prodigio fu nettamente più forte del divertimento che mi procurava lanciarla nel corridoio. Così un giorno mi decisi…. presi il coltello più affilato e la divisi in due. Quello fu uno dei giorni più deludenti della mia vita: dentro era posizionata una sfera di piombo fuori asse che permetteva di modificare continuamente la traiettoria della palla. Seduto sul pavimento di camera capii due cose: 1) che all’interno della palla non c’era nulla di magico; 2) che sta palla non serviva a nulla perché presto ti rompevi le scatole di correre dietro a una cosa inutile che non seguiva nessuna direzione… Rimisi i brandelli della ROBAPAZZA nell’armadio, presi il mio SUPERSANTOS (il mitico pallone degli anni ’80) e scesi in cortile.

Ieri seguendo Porta a Porta , questa volta seduto sul divano, ho provato la stessa sensazione di quel pomeriggio: ieri dentro la scatola c’era il Governo Renzi….praticamente una ROBAPAZZA CHE STRUMPALLAZZA, che non va da nessuna parte, che segue traiettorie inutili quanto improvvise. Lo hanno seguito in milioni affascinati da questa sua capacità di sterzare in maniera imprevedibile. Poi un giorno qualcuno si è stufato, ha aperto il giocattolo e delusamente ha dovuto concludere che dentro non c’è niente, ma solo qualcosa fuori asse che non ti porta da nessuna parte e che soprattutto non serve a nulla…

È arrivato il momento del SUPERSANTOS.

Nicola Iannalfo

robapazza