THE DAY AFTER

THE DAY AFTER

Molti di noi si sono chiesti nelle ultime 24 ore… “e adesso?” Nella mente ognuno ha in qualche modo materializzato il suo personalissimo fantasma, forse con contorni più o meno definiti ma con un appellativo inconfondibilmente raggelante: concorso!
Mi sono domandato in questi giorni se ancora avesse senso parlare di Coordinamento Docenti Precari. Se fosse piuttosto corretto ammettere il fallimento del progetto, lasciando melodrammaticamente traccia di questo con uno dei miei soliti post effetto “panza”.
Ma io non sono così. Non ci riesco. Non sono un istintivo, non mi abbatto come non mi esalto facilmente. Devo capire. Analizzare.
Mercoledì sera come amministratori del CDP ci siamo ritrovati. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo avviato l’analisi della situazione… una sorta di conguaglio, dal momento che già da prima di settembre abbiamo iniziato a lavorare alla Buona Scuola. Per quello che atteneva al precariato il primo documento presentato da Renzi prevedeva questo: concorso con test preselettivo, non riservato, ma aperto ai laureati fino al 2003. Classi affini anche in presenza di abilitati, impossibilità tassativa di insegnare senza un’abilitazione.
Il testo licenziato ieri prevede un concorso riservato agli abilitati, senza test preselettivo (indipendentemente dall’odg Ascani) classi affini solo non in presenza di abilitati e possibilità per i docenti di 3 fascia di continuare a insegnare in attesa di abilitazione. In mezzo a queste due tipologie di concorso ci sta un lavoro enorme. Il lavoro nostro! Il lavoro dei precari in generale. I sindacati non hanno avuto nessun peso politico. Senza questo nostro impegno saremmo ancora invischiati in un documento tragico.
Vero che non abbiamo eliminato la prova concorsuale, ma ormai il mantra è chiaro: c’è concorso e concorso.
Avvicino nuovamente il bicchiere di weiss e arringo i miei colleghi: “cavolo il miglior emendamento alla Camera (emendamento Cuperlo) lo abbiamo presentato noi. In Commissione Cultura ad aprile il CDP è stato considerato tra i migliori relatori a Camere Congiunte”.

Le possibilità operative sono 2 e qui chiediamo a voi di esprimere liberamente la vostra opinione:

1)Salutarsi amabilmente, chiudere questa pagina e lasciare che altri gruppi di precari assatanati lavorino sui Decreti Attuativi (test preselettivo, classi affini, metodologia concorsuale…). Leggere ogni giorno Orizzonte Scuola e perché no, ascoltare qualche vecchio vinile di Marco Masini;
2)Considerare che da oggi possa e debba iniziare una stagione nuova nel mondo della scuola e nei diritti sociali degli insegnanti in quanto cittadini. Pensare a un’assemblea per settembre e da settembre in poi seguire traccia di un percorso di politiche scolastiche e sociali che non ci costringano al Travelgum in cabina elettorale. Creare un documento programmatico da proporre alla scuola e alla politica. Insomma collaborare tutti e dico tutti per creare una realtà nostra da opporre al sistema e presentare con voce più marcata le nostre istanze.

Basta con i post demoralizzanti, basta con i piagnistei, basta con l’afflizione sfigatizia… Siamo ancora docenti e rappresentanti della cultura storica del popolo italico. Noi siamo la scuola!
Nel contempo già da oggi abbiamo iniziato a tessere rapporti di dialogo politico collaborativo con chi dovrà rimpolpare di carne l’ossatura di questo DDL.
Questa è la proposta. Nulla potrà essere come prima, nemmeno una pagina facebook.

Abbiamo la possibilità di scegliere, noi vi chiediamo di farlo da uomini e donne, da mogli e mariti, da padri e madri. Vi chiediamo di decidere cosa fare con il vostro futuro. Ogni riflessione sarà fondamentale perché noi decideremo insieme a voi.

Mimmo Bruni Pietro Danesi Cristina Nassi Valeria Rosamunda Perri Laura Isolani

MALA TEMPORA CURRUNT

A cattivo principio, cattiva fine…diceva Tito Livio, come dargli torto. Oggi, purtroppo, la fine di questo disegno di legge si è concluso senza quell’ascolto richiesto e comunque contro gli abilitati di seconda fascia, così come diceva a Parma la Malpezzi.

Preferisco non commentare subito, rischierei la denuncia…Magari lo farò fra qualche giorno insieme a Nicola, Pietro, Cristina, Laura e Valeria. Metabolizziamo la sconfitta in questa battaglia, sperando di vincere la battaglia finale. Intanto oggi preferisco farvi ascoltare le voci dei rappresentanti che hanno stabilito questa prima parte della lotta.

Votazione Finale

Dichiarazione di voto Malpezzi PD

Dichiarazione di voto Vacca M5S

Dichiarazione di voto Pannarale SEL

Dichiarazione di voto Palmieri FI

Parte della dichiarazione di voto Borghesi Lega

Dichiarazione di voto Meloni FdI

Dichiarazione di voto Di Lello socialisti

Dichiarazione personale di voto Rampelli FdI

Dichiarazione personale di voto Galli PD

Dichiarazione personale di voto Fossati PD

Dichiarazione personale di voto Fassina PD

FAVOREVOLI

CONTRARI

USCITI DALL’AULA o ASTENUTI

Dopo Tito Livio termino con Cicerone: “Mala tempora currunt”

A cattivo principio, cattiva fine.

Ieri finivo esami e lavoro. Non so se ritornerò in cattedra, di certo non dimenticherò chi è la causa di questa ingiustizia. Anche l’altra sera siamo stati a Pratolino (FI) a discutere in un dibattito sulla buona scuola con la senatrice Di Giorgi, ma anche lei mi è sembrata non ascoltare e capire le vere ragioni del dissenso, neanche della sua cara amica e collega di tanti anni di lotte al Comune di Firenze, Daniela Lastri. Nicola ha cercato di spiegare le nostre ragioni…

Peccato che abbiate chiuso in modo così categorico ogni tentativo di ricucitura, anche con soluzioni alternative più logiche e risolutive dei problemi che questo DdL aprirà, per non parlare di tutti i contenziosi che seguiranno dopo la sua applicazione. Così alle domande di Laura e Alessandra non ci sono risposte valide…

Pazienza farsi del male da soli, ma perdere l’elettorato e condannarsi a una sconfitta per i prossimi dieci anni, per aver deliberatamente e a tavolino deciso la rottura insanabile con la sinistra che c’è fuori e dentro il PD, è una colpa grave che non è giusto ricada su di noi.

Diceva Calvino: “Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere”

Forse sarà un caso, ma se i due attacchi sono venuti su lavoro e scuola, non deve essere proprio casuale. Volevate scientificamente colpire la sinistra nelle sue fondamenta e far crollare in un colpo una storica illusione. Io non so chi vi abbia ispirato ma come diceva Milan Kundera: “Le persone affascinate dall’idea del progresso non intuiscono che ogni passo in avanti è nello stesso tempo un passo verso la fine.”

 Noi comunque il 7, 8 e 9 luglio saremo a Roma per impedire tutto questo e per chiedere fino alla fine di ripensarci.

 Concluderei con Tito Livio: “A cattivo principio cattiva fine”.

AVANTI!