IMPRESSIONI DI SETTEMBRE

IMPRESSIONI DI SETTEMBRE

Eccoci nuovamente al pezzo. Mi mancava la potente suggestione dei confederali e dei sindacati in generale. Autunno caldo! Più che un piano programmatico appare come una previsione meteo. Con il mio sano ottimismo sono convinto che prima o poi qualcuno si renderà conto che la lotta sindacale ha lo stesso appeal di un concerto di Orietta Berti. Non punge, non ferisce, molto semplicemente non costituisce più una leva operativa. Il punto di svolta epocale è stato lo sciopero del 5 maggio. Ogni essere umano con un minimo di grano salis avrebbe dovuto chiedersi perché l’astensione dal lavoro (80%) non costituisse più una forza contrattuale. L’esperienza che abbiamo acquisito in questi mesi di lotta mi ha insegnato che l’unico messaggio che passa quando si esercita il proprio diritto dissenso è il disturbo. Funziona perché ha un impatto mediatico. Paradossalmente il governo teme più le uova sul groppone di Renzi che il sacrificio salariale di centinaia di migliaia di insegnanti. Anche il più sprovveduto spettatore di questo teatrino si è reso conto che la piazza ha perso valore nella contestazione politica. Ma la cosa che più mi fa sorridere in questi giorni è leggere i post di colleghi precari come noi, che la sera stendendo sul pavimento il loro piccolo Risiko giocano a fare i politici con i gruppi Interparlamentari. Vi garantisco che la maggior parte dei politici che costituiscono la base di questi pseudo gruppi ha la sapiente abitudine di rispondere affermativamente a qualsiasi proposta. Presto proporrò il gruppo interparlamentare del “circolo della bocciofila”, volete scommettere che raggranello qualche politico pronto a sostenermi? Noi lavoriamo a una sotterranea trattativa politica. Possiamo continuare con le tavole rotonde, quadrate, triangolari… ma io penso soprattutto a dare forma al disturbo, senza disagio non ci sarà mai nessuna trattativa e chiedo a voi di presentare idee in tal senso, perché da settembre molte famiglie avranno un frigo più vuoto e una casa più fredda e questo noi davvero non possiamo permettercelo.

Quella che dobbiamo realizzare è una vera stagione di lotta, in nome di Antonio, precario di 2 fascia che ha deciso di mettere in vendita la casa e di trasferirsi con la sua famiglia dai suoi genitori perché da settembre sarà disoccupato, in nome di Lucia che lascerà sua figlia 8 anni a Catania per lavorare a Vercelli, in nome dello zio Roberto, Lavoratore Socialmente Utile nella scuola che a seguito della ristrutturazione del fondo sociale questo mese ha percepito uno stipendio di 140€.

I servitori dello stato sono schiavi malpagati, ma quando gli schiavi si contano tra loro e smettono di fottersi il pane stantio succedono miracoli. Tenevi pronti.

 

Avanti!

PENSIERI DI UN’ESTATE… AL VERDE!

PENSIERI DI UN’ESTATE… AL VERDE!

Oggi pensavo per quanti patemi e bruciori di stomaco devo ringraziare questo governo di non eletti. Non auguro a nessuno di loro, per quanto colpevoli, la metà delle prove che abbiamo e che dovremo sopportare in futuro. Pensavo che non sarebbe male esprimere il mio pensiero attraverso brevi post scritti durante questa “estate calda” all’ombra dell’albero guardando il mare, in previsione del “autunno caldo” che i sindacati intendono inaugurare per la prossima stagione.

Tutto ebbe inizio il 14 luglio con la firma di questa legge 107 da parte di un Presidente che avevamo considerato, a torto, difensore della Costituzione. Per il resto sono solo impressioni di un testo già scritto da CONFINDUSTRIA e dall’associazione TREELLLE.

15 luglio

Questa sera in terrazza ho visto la mia prima stella cadente dell’estate. Ovvio pensare ad un desiderio… Ma poi mi sono detto, questo soddisfa solo me, mentre l’altro almeno 80.000 esodati della Scuola.  Non ho avuto dubbi…

LUNA

23 luglio

Sono giorni che seguo l’infrangersi del mare sulla scogliera, che quasi per magia riesce a ripulire schiuma o alghe alla deriva. Sembra incredibile ma con il passare del tempo tutto viene ripulito, l’acqua torna limpida come prima. C’è una forza che ricompone il tutto, perdendo pezzi ma ritrovando l’equilibrio di sempre.
Ecco, pensavo, io faccio parte dei pezzi persi, dopo anni di sfruttamento, basta un onda che ci sommerge e coloro che hanno sguazzato nel malaffare per anni si riprendono il posto. Sono veramente schifato.
Faccio due conti e mi accorgo che l’ultima nefandezza sono l’aver riciclato i NON IDONEI al concorso. Perchè gli unici idonei erano i vincitori. Alla fine hanno capito che la maggior parte dei posti liberi da assegnare sono i nostri, cioè i posti delle GaE esaurite. Ecco, grazie a questo giochino crudele, ci hanno tolto l’ultima speranza. Visto che l’esperienza non conta per questi signori, hanno pensato bene di tirare l’ultimo colpo in canna, nella schiena dei colleghi delle GaE, dando priorità nell’assegnazione dei posti ai “NON IDONEI”. Non voglio tediarvi sui numeri, qualche decina al nord e molte centinaia al sud, non c’è da meravigliarsi, mafia capitale insegna. Questo è il Partito Democratico oggi, per il resto o ci riprendiamo la politica o sarà la fine. Sarà meglio che faccia un tuffo.

TARANTO 093

25 luglio

Vi chiederete come mai questa scelta di foto subacquee. Vi rispondo volentieri. Sei su che guardi un mondo quasi noioso e senza colori, eccetto i diversi toni del blu e quelli della scogliera. Poi basta una semplice maschera con fotocamera e ti accorgi che dentro l’acqua c’è un mondo che non potresti mai immaginare se non ci vai con gli strumenti giusti. Cosa vi viene in mente? Esiste un mondo della scuola che questi pseudo politici non riescono nemmeno a immaginare. Colpiscono duro su persone e rapporti creati in anni di lavoro come neanche un barbaro riuscirebbe a fare. Si credono innovatori, riformisti, di sinistra e non si accorgono di essere in realtà solo SINISTRI…  Il mare mi aspetta, non resta molto in fondo…

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28 luglio

Qualche giorno fa concludevo un post dicendo: “Il mare mi aspetta, non resta molto in fondo…”
Guardando questa foto mi rendo conto che resta tanto. Questa lotta ci ha regalato anche tanti momenti di comunione e condivisione. Buonanotte a tutti e come diceva Eduardo “Adda passá a nuttata”

noi

30 luglio

Stamani, sul presto, ho fatto un giro al cimitero per portare il saluto ai miei cari defunti e a uomini d’onore. In genere seguo un percorso per abitudine durante il quale lascio una rosa rossa ai “compagni” del passato. Oggi lasciando una rosa al compagno Cannata e al mio caro nonno, compagno Recita, e dopo aver recitato il loro canto di battaglia “Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa …”
Mentre intonavo le note pensavo se doveva finire così… Tutta la loro vita e le loro lotte, dai campi di concentramento alla ricostruzione di questo paese martoriato da un ventennio di dittatura e atrocità dovevano essere ricompensate da questo squallore? Non si riesce proprio ad accettare che uomini d’onore siano rappresentati oggi da faccendieri e uomini lacche. Poeri noi…

qualcosa non è andata

 

11 agosto

Oggi mi guardo il lago, grigio e nebbioso, non vedo la luce di sempre, i colori che lo rendono speciale e penso che in fondo anche questo è un segnale. Siamo delusi e soprattutto arrabbiati per essere stati usati da anni come oggetti superflui che prima o poi finiscono in discarica. Neanche il “recupero” questo pseudo governo di sinistra è riuscito a mettere in campo. Peggio del più becero neoliberismo.
Non riusciamo più a essere sereni, ma promettiamo battaglia, questo è certo. Per noi, come dice la foto, “l’ultima spiaggia”.

ultima spiaggia

 

17 agosto

Lascio la Sila con il magone. Vero rivedo il mio bel mare per altri 4 giorni, non mi posso certo lamentare. Ma ora, fermo qui dopo un piccolo spuntino con davanti il Centro Storico di Cosenza, penso alle battaglie che ci attendono e alle vergognose ingiustizie subite da quello che consideravamo, anni fa, un Governo amico. Lo squallore dei loro finti sorrisi solo per difendere l’indifendibile. Povero paese!
Ci vorrebbe un’altra guerra partigiana per ristabilite i diritti e l’onestà. Noi ci siamo e siamo pronti ad andare… AVANTI. Questa sera farò un tuffo per voi. Ora mi attende la strada… ma tanta strada.

patata

 

 

Diceva Matteo nel Vangelo «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Niente da dire sulla parola di Gesù solo che la banca, le bollette, le spese non possono aspettare all’infinito. Questo sarebbe il Paese che riparte… Mancata riscossione di parte del mese di giugno 20 giorni per la precisione, mancata riscossione ad oggi 59° giorno della NASPI, mancata riscossione del TFR dell’anno scolastico 2013-2014, mancata riscossione degli assegni famigliari di tutto l’anno 2014-2015…  Altro che Italia che riparte qui siamo affondando senza ancora di salvataggio.

Bella estate comunque e scusate i “pensieri di un’estate al verde”

Il merito e il suo strano vessillo

Il merito e il suo strano vessillo.

È evidente che le prossime stupidissime battaglie tra precari si consumeranno su questo sostantivo: merito. La quesitone del merito è dirimente. Offre la rassicurante possibilità di sentenziare “tu si” e “tu no”.
Ma qual’è il merito nella scuola? Quale è la base culturale per opporre un docente meritevole a un docente non meritevole?
Se volessimo partire da una analisi etimologica del sostantivo meritum, dovremmo concludere che il merito è semplicemente “la mercede o la ricompensa spettante” o ancora, “una porzione” (etimo.it).
La trappola evidente è la confusione generata dalla questione di merito per quanto attiene al mondo scuola. Il merito di uno studente universitario è possedere un’adeguata preparazione di base delle discipline di studio. L’istituzione universitaria assolve alla responsabilità di selezionare il merito in tal senso. Lo studente deve acquisire gli strumenti e le conoscenze necessarie per poter concludere un ciclo di studi significativo.
Ma la selezione del docente non può tradursi in una sovrapposizione del modus operandi universitario. Il docente è un’altra cosa. Il docente è già obbligatoriamente stato selezionato sul merito nozionistico. La selezione del docente deve calibrarsi su parametri necessariamente diversi: la capacità di comunicare, di tenere la classe, di utilizzare risorse dispensative e compensative, di tradurre i saperi e le conoscenze nella maniera opportuna… Tutto questo impatta sul processo di formazione dei docenti in Italia: nessuno insegna a insegnare.
In questo percorso di apprendimento “a bottega” dell’insegnamento, io inquadro l’esperienza dell’insegnamento stesso come un processo fondamentale per la determinazione del merito. L’esperienza di insegnamento è merito, e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Non si vuole ridimensionare la responsabilità del docente di mantenere e aggiornare la propria preparazione culturale, ma la questione di merito è diventato lo strano vessillo di “precariucci” incapaci di comunicare tra pari e quindi pericolosamente incapaci di comunicare ai loro alunni.

A loro dedico questo scorcio di un pensiero di Blaise Pascal “Assassino o uomo di valore”, con la speranza che presto smetteremo di vedere i colleghi dall’altra parte del fiume…..

– Perché mi uccidete?
-E non abitate forse dall’altra parte del fiume? Amico mio, se voi abitaste da questa parte sarei un assassino, e sarebbe un’ingiustizia ucciderti così. Ma visto che abitate dall’altra parte, io sono un uomo di valore, e uccidervi è giusto.

Avanti!

Nicola verso Roma