ADIDA-CDP-MIDA A MILANO PER IL NO

 

Siamo qui a Milano, incontriamo gli amici di sempre, quelli dell’impegno attivo. Peccato non vedere facce nuove, comunque ringraziamo tutti.

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IL 26 NOVEMBRE NON PRENDETE IMPEGNI…

IL 26 NOVEMBRE NON PRENDETE IMPEGNI… VI ASPETTIAMO A MILANO

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Organizzare un Convegno oggi, dopo la 107, dopo il concorso truffa e dopo tante altre schifezze di questo governo per molti non avrebbe alcun senso. Il dialogo dicono è inutile. Peccato che al dialogo resta solo la lotta in trincea, ma quella vera e non da tastiera. Il 26 saremo a Milano, a otto giorni dal voto, presso Hotel Dei Cavalieri, nei pressi del Duomo, in Piazza Giuseppe Missori 1.

Il Convegno è indetto dalle due Associazioni ADIDA e CDP e dal MIDA Precari. 
Hanno dato già conferma di partecipazione: il presidente del Comitato Ferdinando Imposimato, Anna Fedeli (Cgil), Sen. Alessia Petraglia, On. Fabio Rampelli, Sen. Gian Marco Centinaio.  Aspettiamo conferme dall’On. Giuseppe Civati e da un rappresentante del Movimento 5 Stelle.

Il nostro NO resta sincero e convinto, anche se qualcuno pensa che sia una ritorsione. Noi docenti la Costituzione la difendiamo da sempre, a partire proprio dalle aule delle scuole in cui ogni giorno per anni abbiamo offerto la nostra professionalità, disconosciuta ed esodata da questo governo di nominati. Le ragioni sono tante e parafrasando il film “I Cento Passi” quando Tano chiede a Peppino: “ma l’ha visto Peppino… No, Non l’ha visto!” provo a fare un breve elenco:

  • Ma questa riforma elimina il Senato? NO, non lo elimina! Anzi potrebbe ingenerare altre controversie e conflitti sulle attribuzioni.
  • Semplifica i conflitti fra Stato, Regioni e Comuni? NO, non semplifica! Anzi potrebbe rendere più complicate le competenze fra i vari organi istituzionali.
  • Magari è una riforma innovativa rendendo lo Stato più federale e snello? NO, non innova! Anzi attribuisce solo un rafforzamento del potere centrale a danno delle autonomie dei territori togliendo agli stessi il controllo e la difesa del loro ambiente e della loro facoltà di opporsi. Come in Puglia e in Toscana, che grazie al SI potranno essere trivellate liberamente, fare dei gassificatori o gli inceneritori e, magari fra qualche anno, ripartire con le centrali nucleari. Roma deciderà che potranno restare aperte “fabbriche a perdere” che ammazzano le popolazioni come l’ILVA di Taranto, oppure a Sesto Fiorentino potranno costruire l’inceneritore e la pista parallela dell’aeroporto, infischiandosene dell’opposizione dei cittadini che con il loro voto avevano eletto il loro paladino contro tale scelta, il giovane sindaco di Sinistra Italiana, Lorenzo Falchi. Al contrario le anacronistiche Regioni a statuto speciale, continueranno a costarci un occhio della testa e potranno continuare a spendere e sperperare le nostre tasse.
  • Ma almeno diminuisce i costi della politica e della burocrazia? NO, non li diminuisce! I risparmi son nell’ordine di un centinaio di milioni, ma poi vi chiedo, secondo voi, il problema del debito pubblico si risolve con i costi e gli eventuali risparmi della politica o con una vera lotta all’evasione fiscale?
  • È una riforma chiara e comprensibile? NO, è scritta in modo da non essere compresa, come ad esempio l’art.70.
  • Ma almeno è una legge condivisa da tutte le forze parlamentari? NO, non solo non è condivisa ma è stata approvata a colpi di una maggioranza (governo) non eletta direttamente e comunque prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale, il porcellum, dichiarata incostituzionale.
  • E’ vero che sarà più facile indire un referendum? NO, non solo non sarà più facile ma l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo del raggiungimento di almeno 150.000 firme, mentre oggi ne servono 50.000 per i disegni di legge di iniziativa popolare. Per non parlare del combinato disposto fra riforma costituzionale e legge elettorale “Italicum” che accentrerà il potere nella mani di un solo partito e del suo leader che da solo farà il governo e controllerà indirettamente gestirà del governo, di un solo partito e di un solo leader.

Potrei continuare, ma dico un’ultima cosa per chiuderla qui. 
Noi di questa gente non ci fidiamo più! 
Sappiamo bene cosa per loro è una riforma avendola provata sulla nostra pelle con la legge 107/15. Pensavano di sapere tutto loro, di essere moderni, di risolvere la supplentite con la bacchetta magica. Il risultato è che ci ritroviamo oggi, a novembre, senza incarichi a tempo determinato, con un concorso farsa costato un’enormità, ma che non ha risolto i problemi dei posti vacanti e che resteranno ancora vacanti per chi sa quanti anni ancora. 
Errori su errori, senza un minimo di autocritica. Solo qualche timida ammissione negli ultimi tempi, forse per raccattare qualche voto in più e la promessa di cambiare i vertici del ministero. 
Il naso continua a crescere e noi siamo stanchi di promesse.

Il tempo è scaduto, Noi il 4 dicembre votiamo NO e il 26 lo diremo forte.

Ecco perché NO

http://www.indifesadellacostituzione.it