WORK IN PROGRESS…

Work in progress…

Ore 9:00…

Come era ovvio che fosse, oggi il Consiglio dei Ministri del Governo Gentiloni, approverà i decreti attuativi della legge 107/15. Già una settimana fa lo avevo scritto che la data sarebbe stata anticipata e non perché avessi avuto una “soffiata”, semplicemente perché qui nel CDP sia abituati a usare la testa… 
Noi di tutte le deleghe abbiamo contribuito, con altri gruppi, alla modifica della bozza 377 che, come dicono a Firenze è migliorata “di morto”.
Per le altre…meglio non esprimersi.

Oggi al Consiglio Direttivo dell’Associazione oltre ad attribuire alcuni nuovi incarichi, ad iniziare dall’ampliamento dei membri del Consiglio stesso, indicheremo le future strategie dell’Associazione e del Gruppo.   Restiamo in standby…

Ore 15:00

Lo scrivevo stamani andando a scuola, non abbiamo ancora letto i decreti approvati, ma possiamo dire che un punto fermo è stato fissato. Questa sera dopo il Consiglio Direttivo, avremo una ragione in più per brindare e lo faremo pensando a tutti voi e a tutti i colleghi di altri gruppi che insieme a noi hanno tanto lavorato per questo primo obiettivo. Non faccio nomi per non dimenticare nessuno, ma un paio sono costretto a farne. 
Primo fra tutti un fratello conosciuto a Pisa, anche per questo ringrazio il PAS, senza il quale molte di queste amicizie non si sarebbero mai “incrociate”. Nicola Iannalfo, insieme a tanti altri, hanno segnato una piccola svolta nella mia vita normale, richiamando dal profondo quel vecchio impegno “politico”, vero, in cui gloria e interesse non hanno campo fertile. Girare insieme mani nella mano intorno alla Torre è stato uno di quei momenti dove capisci che le cose possono cambiare, se c’è la volontà di tanti a farlo insieme. Da quella unione d’intenti è nato il CDP.  https://youtu.be/z8RWPEgOz2Y

La seconda persona che voglio ricordare è una “compagna” di lotte, Rosa Sigillò , con cui a volte abbiamo avuto divergenze d’azione, ma della cui sincerità non ho mai dubitato un attimo. Con il MIDA abbiamo cercato sempre di mettere da parte gli interessi di bottega, per la semplice ragione che lottavamo per i lavoratori di quella bottega, senza nessun altro fine.

Infine ho scelto una donna della politica. Ne abbiamo conosciute tante in questi tre anni, con le quali abbiamo dialogato, scontrandoci talvolta, ma sempre nel rispetto dei ruoli reciproci. Ma fra tutti c’è solo una persona che ho sentito seria e vicina, intuendo subito che il dialogo con lei avrebbe avuto un senso. 
Eravamo a Firenze, in settembre, alla festa dell’unità, seduti all’ombra di querce secolari su una panchina come tante. Lei, io e Nicola abbiamo discusso con franchezza e sincerità, cercando di trovare possibili soluzioni da mettere in campo e possibili strade e strategie da perseguire per risolvere la questione rimasta aperta dopo le 88.000 assunzioni della 107/15. Le cattedre rimaste vacanti in diverse discipline anche a causa di tanti docenti abilitati “eliminati” in alcuni territori da commissioni “kamikaze”. Così come la questione di dare stabilità a coloro che nel corso degli ultimi 10 anni avevano totalizzato anni e anni di servizio. 
Sono certo che quel breve incontro ha aperto una breccia in quel muro alzato incomprensibilmente nel 2015, di cui ancora oggi non comprendo la ragione, dando la speranza a migliaia di docenti di arrivare finalmente, attraverso un lungo lavoro fatto di dialogo e confronto, a qualcosa di utile per la nostra scuola, tanto vituperata, ma sempre premiata e rispettata a livello internazionale. 
Ecco di tutti i politici il ringraziamento più sincero lo devo a lei, onorevole Manuela Ghizzoni, malgrado gli ultimi fraintendimenti, costruiti ad arte da altri per metterci in cattiva luce, ma questa è un’altra storia che è inutile riaprire. Grazie per l’amicizia disinteressata, per la disponibilità e la sua capacità di rimettersi in gioco, trovando soluzioni più condivise, per tutte le discussioni e i chiarimenti, anche in orari impossibili ai più. Grazie davvero a nome mio in primis, ma anche di tutta l’associazione che mi onoro di rappresentare, di tutto il nostro gruppo e di tanti altri colleghi che, pur fuori dal mondo virtuale di internet, sentono in cuor loro di aver ottenuto una possibilità concreta di stabilizzazione, dopo aver per tanti anni offerto il proprio lavoro alla scuola pubblica italiana.

Ore 00:55

Non amiamo celebrazioni, ma anche oggi o meglio ieri, vista l’ora, dopo il lavoro a scuola ci siamo riuniti a Empoli per il Consiglio Direttivo dell’Associazione. Riunione operativa ricca di decisioni, anche difficili… ma nel complesso giustificate dalla grandezza delle persone… A breve nel gruppo Assemblea Soci sarà inserito il Verbale che in sintesi posso anticiparvi con alcune decisioni prese: allargare il numero dei consiglieri a 10 inserendo nel Comitato Direttivo: Paola Brandi, Alessandra Lusini e Barbara Monti. Vista la decisione di Nicola Iannalfo di rimettere il suo mandato ritenendo giusto che a rappresentare le istanze future dell’associazione debba essere un docente precario, il Consiglio Direttivo ha nominato come nuova Coordinatrice Unica Nazionale: Barbara Monti. 
Chiuso il Consiglio, abbiamo ritenuto legittimo anche noi festeggiare questo primo risultato raggiunto con l’approvazione dei Decreti Attuativi della Legge 107/15. Purtroppo Nicola e Alessandra, per motivi famigliari, sono dovuti rientrare a casa ma abbiamo festeggiato come se fossero stati insieme a noi.
Un brindisi che dedichiamo a tutti noi del gruppo, ma anche a tutti gli altri.

¡Vamos!
Allons 
 Let’s go!
Avanti!

CI SONO MOMENTI…

“Ci sono momenti nella vita in cui non bisogna tirarsi indietro e questo è uno di quelli”.

Tra tutte le parole e le esortazioni che mi sono state rivolte in questi giorni di riflessione, queste sono quelle che mi hanno portata alla decisione definitiva: rappresentare il CDP, rappresentare i precari, rappresentarci. Non sono qui a dirvi che le cose da ora in avanti saranno più facili e non ho intenzione di raccontarvi storie sull’onere e sull’onore, perché le frasi ad effetto non mi si addicono. Sono però fortemente convinta che, ora più che mai, siamo di fronte ad uno snodo memorabile della politica e della storia italiana: sta a noi coglierne i frutti. Spesso mi ritrovo a parlare con colleghi sfiniti da questi anni di lotte e delusioni, i quali hanno negli occhi quella espressione un po’ spenta tipica di chi è estremamente scettico e stanco, tanto stanco delle solite manfrine. E’ da loro vogliamo ripartire, dalle loro storie, dalle vostre storie, pura esperienza contestualizzata. Perché è questo che ci accomuna, l’esperienza ovvero il trait d’union tra mondo del lavoro e formazione, la famigerata competenza che certifichiamo alla fine di un ciclo di studi. E allora ricominciamo da qui, da una sapiente miscela di conoscenze, abilità e attitudini, conformemente al paradigma del sapere, saper fare e saper essere. Chiediamoci se non sia il caso di pretendere di essere valutati come noi valutiamo i nostri alunni. Chiediamoci se vogliamo che progetti, formazioni, service-learning, didattica per competenza, TIC, interdisciplinarità, costruzione di adeguati ambienti didattici e management di classi, cdc, collegi e genitori debbano essere ciò per cui dobbiamo essere valutati. “Un mondo globale caratterizzato dall’innovazione tecnologica, prevede l’acquisizione di saperi in costante evoluzione e rapida obsolescenza; richiede un governo delle situazioni e del cambiamento che non può fondarsi solo sull’aggiornamento continuo di saperi, ma richiede l’utilizzo di capacità diverse, di tipo trasversale, che formano la persona in quanto tale.” (E. Lozupone). Ancora di più, domandiamoci se abbiamo la volontà di cambiarla questa nostra cara vecchia scuola e con lei il modello didattico puramente trasmissivo.

Lo chiedo a voi, colleghi cari.

Grazie e… Avanti, of course!

Barbara Monti