E’ un po’ di giorni che leggo nei vari gruppi WhatsApp o su FB di amici e conoscenti che pian piano hanno la conferma in ruolo. Oggi ad esempio tocca alla nostra amministratrice Nadia Tavella, gli occhi del CDP.
Tanti di noi quest’anno non dovranno fare domanda NASPI, può sembrare poca cosa, ma vi assicuro che andare in vacanza sapendo di riscuotere il 23 luglio è una certezza che ti rasserena l’estate.
Ci dispiace per coloro che ancora tribolano, ma ci siamo passati tutti.
La condizione di precariato l’abbiamo subita per più di 10 anni, alcuni quasi venti, su cattedre vacanti mica due ore qui o lì. L’altro ieri rispondevo ad una telefonata di consulenza sindacale e qualcuno dall’altra parte del filo mi chiedeva che non fosse giusto un concorso straordinario per chi aveva tre anni. Anche lei era precaria come gli altri, aveva avuto un contratto per 8 ore da fine novembre a giugno. Anche lei aveva diritto al ruolo…diamine.
Certo, se può fa! Questo immagino gli direbbe oggi un avvocato, un sindacato o un politico dell’opposizione. Foraggiare le casse o far cadere un governo è sicuramente un diritto ma non certo la verità.
Se penso che nel 2015 a precari con più di dieci anni di servizio su cattedre vacanti e un’abilitazione sulla disciplina gli offrirono il Concorso 2016… Anzi proprio grazie al pressapochismo e l’incapacità dei nuovi stregoni avanguardisti del “faccimm ammuina” si è ritornati “quasi” al concorsone del 2016, il più selettivo di sempre.
Che dire se non che si raccoglie ciò che si semina.
Da ieri leggo tanti commenti sulle linee guida della scuola. Mi ha colpito soprattutto un passaggio di un commento di un docente, condiviso a macchia d’olio sulla rete, che diceva testualmente: “In questo sventurato paese post covid-19 abbiamo visto uscire delle linee guida per tutto dai ristoranti ai parrucchieri, dalle grandi fabbriche alle estetiste. Mancava ancora qualcosa: la scuola. Già la scuola poteva ben arrivare per ultima.”
Risponderei semplicemente OVVIO.
Come poteva essere prima di ristoranti, parrucchieri, fabbriche ed estetiste visto che la SCUOLA E’ CHIUSA!
Sembra una banalità ma invece da l’idea di come anche la parte più formata di questo paese pensi più alle chiacchiere che ai fatti, non sapendo neanche se a settembre ci sarà o meno questo problema.
Di certo ci sarà la carenza di docenti da immettere in ruolo anche grazie alla stupida e banale disquisizione se sia più giusto e meritevole un test a risposta chiusa rispetto ad uno a risposta aperta.
Il risultato ottenuto: RINVIO!
Complimenti.
Poi ci sono le proposte gridate del tipo: eliminiamo le classi pollaio. Certo, chi non sarebbe d’accordo, ma dove sono i docenti e gli spazi per realizzare tale proposta?
In Emilia hanno sperimentato durante il terremoto un coordinamento con il territorio per trovare attività e servizi esterni alla scuola. Pare abbia funzionato. Ma in Emilia Romagna è successo, ma cosa accadrà invece in Calabria o in Campania e forse anche in Lombardia?
Potrebbe essere una soluzione d’emergenza per evitare la DaD, ma vi chiedo: è poi così male questa didattica a distanza in caso d’emergenza? Perché o va bene una o l’altra, non è che dobbiamo sempre chiedere la luna se siamo a mezzogiorno.
Un’ultima cosa. A breve ci sarà l’aggiornamento delle Graduatorie d’Istituto, che diventeranno anche GPS e saranno informatizzate.
Questa è una battaglia che le associazioni di precari hanno sempre fatto a livello territoriale nei vari distretti e uffici, spesso contro chi quei docenti li doveva tutelare.
Bene e mi verrebbe da dire anche: FATTO!
Altra novità la così detta: “chiamata veloce” che garantirà un buon numero di immissioni in ruolo con il relativo svuotamento volontario di alcune GaE e GM sature in alcune regioni, ma vuote in altre.
Resta una scelta volontaria che garantirà un minimo di assunzioni in ruolo altrimenti quasi azzerate quest’anno, anche per la stupidità di chi non voleva le “crocette” e ha preferito le “domande aperte” che nel 2016 hanno creato tante ingiustizie a causa delle valutazioni “personali” di commissari “eccentrici”.
Sulla mobilità infine un’ultima considerazione.
Io capisco la scelta di un partito come la Lega allora a capo del ministero di bloccare i docenti per 5 anni.
Ma non capisco perché questa mobilità non possa avvenire all’interno della stessa regione e provincia. Se la logica del blocco, oltre alla continuità didattica, fosse quella di evitare i giochi di chi sceglie il nord per poi tornare a sud, il blocco regionale e provinciale in questo caso non avrebbe alcun senso.
Non parliamo poi delle assegnazioni provvisorie che hanno un’evidente logica anticostituzionale.
Per oggi può bastare e non dimenticate che gli insulti e le chiacchiere in questo gruppo non hanno cittadinanza.