AVANTI…
Molti di noi si sono chiesti negli ultimi giorni “ma davvero ci siamo?” Ognuno si sarà data una risposta e anche se in molti la parola “concorso” mette ancora in agitazione assicuro, a quei pochi neuroni rimasti ancora increduli, che la nuova scelta delle forze governative di “graduare” invece di “selezionare” è un dato ormai certo.
Mi sono chiesto in questi giorni se avesse ancora senso parlare di Coordinamento Docenti Precari. Come fare a dimenticare le tante volte in cui ho dovuto “consolare” e “ricaricare” il morale di tanti amici e colleghi, che non ci hanno mai creduto. Qualcuno ci rimprovera che non diamo risposte immediate, che non ripetiamo fino allo sfinimento le nostre ragioni e azioni in atto, a differenza di altri. Ci dispiace ma siamo fatti così, non siamo abituati a ripeterci anche solo per motivare il gruppo e far sentire che ci siamo.
Però, vi assicuro, non abbiamo mai mollato e io in particolare non ho mai pensato che “loro” fossero così cambiati. Dico sul serio, anche quando nel 2015 ci siamo sentiti traditi e nel 2016 umiliati, non ci ho mai creduto.
Sarà perché non sono un istintivo, non mi abbatto facilmente così come non mi esalto mai. Sarà l’età ma sono abituato a capire, analizzare e trovare soluzioni chiare e limpide.
Il testo licenziato prevede un concorso orale riservato agli abilitati, con la sola funzione di graduare l’ingresso. Aver ottenuto poi l’indicazione del 40% massimo per la prova orale (si parlava addirittura del 70%) la trovo un’altra vittoria della mediazione che c’è stata. Chiedere meno non avrebbe dato alcun senso alla prova orale, che come nello scorso concorso dava 40 punti. Direi chiaro come il sole.
Vero che non abbiamo eliminato la prova concorsuale, ma ormai il mantra è chiaro e senza il voto minimo quella vecchia dizione “c’è concorso e concorso” questa volta è una vittoria vera.
Aspettiamo che il governo approvi il decreto attuativo e poi ci sarà da lavorare ancora sulle tabelle titoli, servizio ed esami. A occhio direi, visti i 40 punti dell’orale, resteranno da distribuire 60 punti. In teoria potrebbero andare tutti al servizio, visto lo spirito della fase transitoria ma non sarà così e sarei stanco di iniziare una nuova lotta fra colleghi. Forse potrebbero considerare l’abilitazione come uno “scritto” dando cioè una valutazione in base al punteggio da 2 a 20 punti, aggiungere max 10 punti per i titoli e lasciare 30 punti per il servizio (3 punti all’anno quindi max 10 anni).
Apriremo a breve un form in cui ciascuno di voi potrà proporre un rapporto adeguato fra le tre voci, in modo da fornire al gruppo una proposta condivisa dalla maggioranza. Abbiamo la possibilità di proporre così come per il piano transitorio una nostra proposta e ogni riflessione sarà fondamentale. Noi decideremo, come sempre, insieme a voi.
Avanti!
Mimmo Bruni