IO SAREI ANDATO A VOTARE…

IO SAREI ANDATO A VOTARE…

Intanto buona domenica…

E’ un po’ di tempo che volevo scrivere due righe su ciò che sta accadendo. Poi però ho pensato bene che in fondo, chi me la fa fare a farmi tanti nemici.  Oggi però, sarà la bella giornata di sole o l’inizio di un nuovo mese che porta con se luce e colori di ripartenza, ho deciso di scrivere poche righe, per non perdere le buone abitudini.

 

  1. Avete voluto DragonBall…ora zitti e mosca!

Il nuovo presidente è un personaggio al vertice di un potere che noi neanche immaginiamo, amicizie, conoscenze, interessi e tanto altro.   La mia speranza è che possa fra le altre cose fare qualcosa per il Paese, quello che i parolai e i qualunquisti di ogni colore politico non hanno voluto far fare all’ex Primo Ministro Conte, una persona di sicuro meno nota, ma con molti meno legami oscuri e scheletri nell’armadio. Fino a quando si doveva chiedere…l’avvocato andava bene.   Appena è arrivato il “malloppo” e si parlato di spendere…gli amici degli amici hanno chiesto il cambio.   Non cambieremo mai.   A noi solo la speranza o come dice “mio fratello” Nicola Iannalfo…Sperem!

 

  1. La scuola resta la malata cronica, non certo o solo a causa del precariato, quanto per la bassa considerazione pubblica che questa “vecchia professione” ha nella società di oggi, dominata in gran parte da menefreghismo e qualunquismo.   Famiglie preoccupate soprattutto del loro equilibrio psichico ed economico, in cui anche il rispetto per le persone è diventata merce di scambio.   L’educazione ormai…un ricordo del passato.   Nulla cambierà fino a quando non si capirà che la responsabilità dei nostri figli dipende da noi, dal nostro esempio di genitori e cittadini e di come saremo in grado di affrontare le nostre e loro sfide future rispettando gli altri e l’ambiente che ci circonda.   Non serve inventarci metodologie didattiche innovative e nuovi linguaggi, per cercare di nascondere l’enorme ignoranza di valori e competenze che i nostri figli stanno accumulando in tutti questi ultimi anni dove solo l’inerzia ci tiene a galla.   Non basterà se non decidiamo quanto prima di affrontare le vere questioni.   Le soluzioni ci sono e si conoscono da tempo, e non è con il cambio di un Ministro che cambierà la situazione.   Serve la volontà “politica” di cambiare rotta e investire soldi, tanti soldi.   Il Recovery Fund è un’occasione da non perdere, iniziando a ricostruire almeno il 55% delle scuole, utilizzando materiali sostenibili, con spazi mobili e interscambiabili, ripensando il concetto di classe, assumendo docenti ed esperti ben pagati e formati.   Ridurre in cinque anni gli alunni per classe, così come accade in quasi tutta Europa, ripensando il modello educativo e didattico verticale, evitando inutili ripetizioni formative senza senso.   Certo servono tanti docenti in più ma questo basta programmarlo e attuarlo con strumenti nuovi e moderni.   Tipo contratti triennali con valutazione finale e immissione in ruolo.   Basta concorsi sul modello ottocentesco, bisogna valutare in itinere attraverso una formazione continua.   Decidere e partire, questo va fatto. Sono almeno 20-30 anni che si continua a improvvisare.

 

  1. Se davvero questo governo fosse quello dei migliori e con una maggioranza bulgara allora vi chiedo: che cosa aspettate a far pagare sul serio le tasse a tutti.   Altro che Recovery Fund, 100 miliardi all’anno in più per le casse dello Stato.   Ospedali e scuole avrebbero le risorse per ripartire in efficienza, così come la tutela del territorio, i trasporti pubblici, i servizi e tutto ciò che da di un paese l’immagine di modernità.   Personalmente mi basterebbe questo e sarei in prima fila a gridare: DragonBall! DragonBall! DragonBall!

Se questo Governo riuscirà a dare la scossa a questo Paese moribondo lo scopriremo, covid permettendo, solo vivendo.

Io comunque sarei andato a votare…

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