ASSEMBLEA 21 SETTEMBRE
Ognuno di noi è ormai consapevole che la politica ha tradito il suo mandato nei riguardi della scuola in senso lato.
Siamo onesti, se in questi mesi ci fosse stata offerta la possibilità di tornare in cabina elettorale il nostro indirizzo sarebbe stato diverso rispetto al 2013 (almeno per una buona parte di noi). In maniera simile devo ammettere che nell’ultimo anno più spesso mi sono sentito tutelato dalla Gelmini e da alcune politiche di destra (solo un anno fa l’avrei considerata una barzelletta noire), piuttosto che dai molli “compañeros” che la bandiera rossa la usano come tovaglia della domenica.
Negli ultimi 8 mesi il CDP si è confrontato con tutti: da sinistra a destra. Abbiamo cercato alleanze. Inutile dirvi che lo scoglio nel quale sono arenate le nostre fatiche e le nostre speranze è un acronimo: PD.
L’interlocuzione politica solletica le orecchie di tanti deputati e senatori che grazie alla nostra disperazione sono balzati agli onori della cronaca. Noi abbiamo garantito la loro visibilità e in qualche modo alimentato il loro ego.
Noi ci siamo rotti! Il CDP vuole promuovere in prima persona politiche scolastiche in tutela della scuola pubblica e dei lavoratori della scuola. Il problema è quasi “antropologico”, perché l’idea malsana disseminata dalla stampa di regime che gli insegnanti sia dei parassiti sociali e fannulloni non può più essere tollerata.
I nostri sussulti scomposti, la nostra cattedraticitá comunicativa non ci ha favoriti nel coinvolgere l’opinione pubblica nella nostra lotta.
Noi crediamo che sia necessario iniziare a radicare sul territorio un soggetto associativo e politico, ma non necessariamente partitico, che sia composto da insegnanti e lavoratori della scuola che si autodeterminino. Che smettano di demandare l’impegno politico a mercenari cavalieri di ventura e a professionisti della lotta sindacale arroccati in scadenti “ricorsifici”.
Il nostro progetto parte dal basso: dalla tua partecipazione, dall’idea che uno vale uno, dalla convinzione, come scrissi qualche mese fa, che se nell’Ottocento ci fosse stato facebook l’Italia sarebbe ancora degli austriaci.
Il 21 presenteremo le nostre idee e accoglieremo le vostre e insieme tracceremo una linea. Abbiamo idee chiare per il concorso e per una vera tutela di tutti gli insegnanti che da anni servono la comunita dietro una cattedra.
Ci rimbocchiamo le maniche e ci riprendiamo il lavoro ma soprattutto la dignità perché nessuno con le chiappe sul velluto di qualche poltrona romana ci darà nulla!
Vi aspettiamp il 21! Avanti!
Pietro Danesi Mimmo Bruni Cristina Nassi Valeria Rosamunda Perri Laura Isolani