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RINNOVIAMO IL PATTO

Colleghi, siamo al giro di boa.

La stabilizzazione è dietro l’angolo ormai. Pare impossibile, ma siamo al capolinea, il treno è arrivato. Il viaggio è concluso? Ci sentiamo di dire NO.

La scuola che fate è quella che vorreste fare? I progetti, i PON, i corsi di formazione sono parte della vostra idea di didattica? Vi sentiti remunerati adeguatamente? Accettate senza riserva la regionalizzazione della scuola? E’ davvero tanto necessario essere altamente burocratizzati? Quanto il vostro DS influenza voti e didattica? Come vedreste la valutazione della vostra scuola? Gli INVALSI misurano veramente quello che sanno i vostri ragazzi? Avete PTOF che ritenete efficienti? Siete partecipi delle decisioni delle Commissioni NIV, GLI, PTOF, RAV, oppure tutto vi viene calato dall’alto?

Nelle vostre scuole secondarie di primo grado le competenze di base sono raggiunte? C’è inclusione? Si fa un orientamento importante e mirato? Vi siete chiesti perché il 55% delle iscrizioni al Secondo grado sono state al liceo, avete tutti alunni così preparati e studiosi? Quale sarà il futuro di tecnici e professionali? Siete supportati in casi di classi difficili, avete chi vi sostiene con i ragazzi in grosse difficoltà?

Qual è la nostra prossima destinazione? Ci accontenteremo delle zuffe mediatiche sul linguaggio della geograficità scolastica e sulle nuove proposte di stabilizzazione di quei precari che ne hanno diritto (perché il LAVORO è un diritto fondamentale della Costituzione italiana) a dispetto del nostro percorso, oppure guarderemo oltre? Noi siamo per la seconda scelta e vorremmo abbandonare le chiacchiere distruttrici da social-network per costruire la scuola di cui abbiamo bisogno così da continuare a credere che le nostre fatiche per ottenere il ruolo non siano state vane.
Infine, il CDP è un’associazione libera, ma è anche un patto collettivo:

Vi invitiamo a rinnovare il tesseramento.

LA MINISTRA FIRMA…

La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, ha firmato ieri sera il decreto con le modalità di svolgimento del prossimo concorso per il reclutamento di docenti di scuola secondaria aperto a chi è già in possesso di abilitazione. Il provvedimento dovrà ora essere registrato dalla Corte dei conti e, subito dopo, il Ministero emanerà il bando per la presentazione delle domande di partecipazione.

“Il decreto firmato – spiega Fedeli – riguarda la prima di tre selezioni che stiamo avviando in base a quanto previsto da uno dei decreti attuativi della legge 107 varati ad aprile, che disegna un nuovo modello di reclutamento per fare in modo ci siano tempi certi e percorsi definiti per diventare insegnanti”.

Il decreto di aprile prevede una fase transitoria rivolta a chi oggi già insegna nella scuola. Il primo bando, cui fa riferimento il decreto siglato ieri, sarà aperto a chi è già abilitato all’insegnamento. Un secondo bando, di successiva emanazione, riguarderà chi insegna da tre anni come precario nelle scuole. Poi partiranno i nuovi concorsi ordinari per laureate e laureati, le cui vincitrici e i cui vincitori saranno immessi in percorsi triennali di formazione (FIT) con prova finale di valutazione che dà accesso, in caso di superamento positivo, alla definitiva immissione in ruolo.

“Avevamo promesso tempi celeri per questi provvedimenti e stiamo mantenendo gli impegni. Come annunciato anche in Parlamento, lo scorso 10 ottobre, il primo concorso, quello per abilitate e abilitati, sarà bandito in anticipo rispetto al termine che la legge fissa a febbraio 2018”, spiega Fedeli, che prosegue, “il nuovo sistema di reclutamento andrà a regime nel giro di un triennio interrompendo, finalmente, la prassi per cui si entrava nella scuola solo dopo un lungo precariato. D’ora in poi i concorsi avranno cadenza biennale. Le nuove regole garantiranno un’ancor maggiore qualificazione professionale delle docenti e dei docenti. E consentiranno alle e ai giovani che vogliono insegnare di non dover affrontare percorsi dal futuro incerto”.

Il decreto firmato ieri sera prevede una selezione aperta a chi ha una abilitazione o è specializzato sul sostegno, inclusi le docenti e i docenti già di ruolo. Le graduatorie di merito saranno regionali e formate sulla base di una prova orale (massimo 40 punti) e del punteggio derivante dai titoli e dal servizio pregresso (massimo 60 punti). Durante l’anno di formazione iniziale e tirocinio, il docente sarà sottoposto a visite in classe per verificarne l’attitudine alla professione. L’anno si concluderà con una valutazione che, se positiva, porterà all’immissione in ruolo definitiva.

La Ministra ha firmato anche il decreto con i criteri per la verifica in itinere e finale degli standard professionali delle e dei docenti che, dopo aver vinto il concorso saranno ammessi all’anno di formazione iniziale o, nel caso dei bandi per non abilitati e laureati, al cosiddetto FIT.

“La valutazione – chiude Fedeli – diventa una parte essenziale del percorso di inserimento delle docenti e dei docenti in classe. Per garantire un insegnamento di qualità alle studentesse e agli studenti. Ma anche per far sì che ogni docente possa essere accompagnato verso il ruolo definitivo rafforzando la propria preparazione, facendo ricerca-azione, confrontandosi con i tutor che saranno selezionati per verificare la loro attività ma anche per supportarla e aiutarne il miglioramento”.

RIPENSANDO…

Ripensando a tutto quello che è accaduto negli ultimi anni e al mio percorso nel CDP,  mi sono resa conto che la nostra associazione ha percorso un pezzo di strada davvero importante. Eravamo quattro amici al bar, letteralmente.  Ora siamo un’associazione stimata ed apprezzata da molti, temuta da altri.  Dai primi girotondi in Piazza dei Miracoli, alle manifestazioni romane e fiorentine, ai convegni, alle riunioni in sale di lettura piene di storia e di storie, questi tre anni sono stati forieri di momenti memorabili. Siamo cresciuti moltissimo, ma a noi non basta. Vorremmo costruire qualcosa di diverso, qualcosa che sia davvero unico. Abbiamo in mente una conformazione nuova, forte e strutturata dove chi abbia competenze e volontà possa crescere e diventare parte fondamentale non solo dell’associazione, ma di una nuova idea di scuola.

Venerdì 29/9/17 il Direttivo si è riunito e ha dato vita a questa nuova idea di associazione. Abbiamo pensato di dedicare le nostre singole competenze ad ambiti ben precisi, che non parlano solo di precarietà, benché sia ancora un aspetto importantissimo della categoria docente. Sono mesi che riflettiamo su quali siano le necessità del mondo-scuola e vogliamo dar voce a tutte quelle istanze che, spesso, sono inascoltate. Capiteci bene, non saremo redattori di cahiers de doléances. Non ci limiteremo a fare la lista delle cose che non vanno. Vorremmo essere parte della soluzione non del problema. Per questo motivo abbiamo individuato varie aree di intervento e azione e ci siamo fatti carico di portare avanti progetti e proposte, nel pieno rispetto delle esperienze e con la massima fiducia di tutti i componenti del Direttivo. Le aree di azione individuate sono:

  • nuovo sistema di reclutamento e transitorio (FIT) affidato a Barbara Monti;
  • dlgs 59 e aspetti legislativi ad esso collegati, come i decreti attuativi di prossima pubblicazione affidati a Mimmo Bruni;
  • tutela dei docenti di ruolo e rinnovo del CNL, affidati a Laura Isolanii, Pietro Danesi e Nicola Iannalfo. Quest’ultimo, come sapete, rimane la nostra punta di diamante negli eloqui a palazzo ;
  • riforma dei cicli scolastici, affidata a Alessandra Lusini;
  • tutela della seconda fascia, affidata a Cristina NassiValeria Rosamunda Perri e Nadia Tavella;
  • infine, visto che all’interno del Consiglio Direttivo, non vi è nessun docente della scuola dell’infanzia e primaria, all’unanimità è stato deciso di collaborare col gruppo di Petra Gagliardi, che è una maestra della scuola primaria e che si occupa della garanzia dei diritti dei lavoratori del comparto scuola insieme a Vincenzo Capaldo.

Stiamo pensando anche alla terza fascia. La nostra associazione deve crescere. Ci aspettiamo che chi vuole stare con noi lo faccia davvero, aderendo formalmente al tesseramento e contribuendo non solo economicamente, ma con idee e proposte e critiche utili e necessarie. Ci piace pensare di essere una famiglia, una rete che si sostiene, vorremmo che per tutti voi fosse la stessa cosa.

Grazie di esserci, grazie a chi ci sarà.

Il Direttivo

CI SONO MOMENTI…

“Ci sono momenti nella vita in cui non bisogna tirarsi indietro e questo è uno di quelli”.

Tra tutte le parole e le esortazioni che mi sono state rivolte in questi giorni di riflessione, queste sono quelle che mi hanno portata alla decisione definitiva: rappresentare il CDP, rappresentare i precari, rappresentarci. Non sono qui a dirvi che le cose da ora in avanti saranno più facili e non ho intenzione di raccontarvi storie sull’onere e sull’onore, perché le frasi ad effetto non mi si addicono. Sono però fortemente convinta che, ora più che mai, siamo di fronte ad uno snodo memorabile della politica e della storia italiana: sta a noi coglierne i frutti. Spesso mi ritrovo a parlare con colleghi sfiniti da questi anni di lotte e delusioni, i quali hanno negli occhi quella espressione un po’ spenta tipica di chi è estremamente scettico e stanco, tanto stanco delle solite manfrine. E’ da loro vogliamo ripartire, dalle loro storie, dalle vostre storie, pura esperienza contestualizzata. Perché è questo che ci accomuna, l’esperienza ovvero il trait d’union tra mondo del lavoro e formazione, la famigerata competenza che certifichiamo alla fine di un ciclo di studi. E allora ricominciamo da qui, da una sapiente miscela di conoscenze, abilità e attitudini, conformemente al paradigma del sapere, saper fare e saper essere. Chiediamoci se non sia il caso di pretendere di essere valutati come noi valutiamo i nostri alunni. Chiediamoci se vogliamo che progetti, formazioni, service-learning, didattica per competenza, TIC, interdisciplinarità, costruzione di adeguati ambienti didattici e management di classi, cdc, collegi e genitori debbano essere ciò per cui dobbiamo essere valutati. “Un mondo globale caratterizzato dall’innovazione tecnologica, prevede l’acquisizione di saperi in costante evoluzione e rapida obsolescenza; richiede un governo delle situazioni e del cambiamento che non può fondarsi solo sull’aggiornamento continuo di saperi, ma richiede l’utilizzo di capacità diverse, di tipo trasversale, che formano la persona in quanto tale.” (E. Lozupone). Ancora di più, domandiamoci se abbiamo la volontà di cambiarla questa nostra cara vecchia scuola e con lei il modello didattico puramente trasmissivo.

Lo chiedo a voi, colleghi cari.

Grazie e… Avanti, of course!

Barbara Monti