Tutti gli articoli di MIMMO BRUNI

WORK IN PROGRESS…

Work in progress…

Ore 9:00…

Come era ovvio che fosse, oggi il Consiglio dei Ministri del Governo Gentiloni, approverà i decreti attuativi della legge 107/15. Già una settimana fa lo avevo scritto che la data sarebbe stata anticipata e non perché avessi avuto una “soffiata”, semplicemente perché qui nel CDP sia abituati a usare la testa… 
Noi di tutte le deleghe abbiamo contribuito, con altri gruppi, alla modifica della bozza 377 che, come dicono a Firenze è migliorata “di morto”.
Per le altre…meglio non esprimersi.

Oggi al Consiglio Direttivo dell’Associazione oltre ad attribuire alcuni nuovi incarichi, ad iniziare dall’ampliamento dei membri del Consiglio stesso, indicheremo le future strategie dell’Associazione e del Gruppo.   Restiamo in standby…

Ore 15:00

Lo scrivevo stamani andando a scuola, non abbiamo ancora letto i decreti approvati, ma possiamo dire che un punto fermo è stato fissato. Questa sera dopo il Consiglio Direttivo, avremo una ragione in più per brindare e lo faremo pensando a tutti voi e a tutti i colleghi di altri gruppi che insieme a noi hanno tanto lavorato per questo primo obiettivo. Non faccio nomi per non dimenticare nessuno, ma un paio sono costretto a farne. 
Primo fra tutti un fratello conosciuto a Pisa, anche per questo ringrazio il PAS, senza il quale molte di queste amicizie non si sarebbero mai “incrociate”. Nicola Iannalfo, insieme a tanti altri, hanno segnato una piccola svolta nella mia vita normale, richiamando dal profondo quel vecchio impegno “politico”, vero, in cui gloria e interesse non hanno campo fertile. Girare insieme mani nella mano intorno alla Torre è stato uno di quei momenti dove capisci che le cose possono cambiare, se c’è la volontà di tanti a farlo insieme. Da quella unione d’intenti è nato il CDP.  https://youtu.be/z8RWPEgOz2Y

La seconda persona che voglio ricordare è una “compagna” di lotte, Rosa Sigillò , con cui a volte abbiamo avuto divergenze d’azione, ma della cui sincerità non ho mai dubitato un attimo. Con il MIDA abbiamo cercato sempre di mettere da parte gli interessi di bottega, per la semplice ragione che lottavamo per i lavoratori di quella bottega, senza nessun altro fine.

Infine ho scelto una donna della politica. Ne abbiamo conosciute tante in questi tre anni, con le quali abbiamo dialogato, scontrandoci talvolta, ma sempre nel rispetto dei ruoli reciproci. Ma fra tutti c’è solo una persona che ho sentito seria e vicina, intuendo subito che il dialogo con lei avrebbe avuto un senso. 
Eravamo a Firenze, in settembre, alla festa dell’unità, seduti all’ombra di querce secolari su una panchina come tante. Lei, io e Nicola abbiamo discusso con franchezza e sincerità, cercando di trovare possibili soluzioni da mettere in campo e possibili strade e strategie da perseguire per risolvere la questione rimasta aperta dopo le 88.000 assunzioni della 107/15. Le cattedre rimaste vacanti in diverse discipline anche a causa di tanti docenti abilitati “eliminati” in alcuni territori da commissioni “kamikaze”. Così come la questione di dare stabilità a coloro che nel corso degli ultimi 10 anni avevano totalizzato anni e anni di servizio. 
Sono certo che quel breve incontro ha aperto una breccia in quel muro alzato incomprensibilmente nel 2015, di cui ancora oggi non comprendo la ragione, dando la speranza a migliaia di docenti di arrivare finalmente, attraverso un lungo lavoro fatto di dialogo e confronto, a qualcosa di utile per la nostra scuola, tanto vituperata, ma sempre premiata e rispettata a livello internazionale. 
Ecco di tutti i politici il ringraziamento più sincero lo devo a lei, onorevole Manuela Ghizzoni, malgrado gli ultimi fraintendimenti, costruiti ad arte da altri per metterci in cattiva luce, ma questa è un’altra storia che è inutile riaprire. Grazie per l’amicizia disinteressata, per la disponibilità e la sua capacità di rimettersi in gioco, trovando soluzioni più condivise, per tutte le discussioni e i chiarimenti, anche in orari impossibili ai più. Grazie davvero a nome mio in primis, ma anche di tutta l’associazione che mi onoro di rappresentare, di tutto il nostro gruppo e di tanti altri colleghi che, pur fuori dal mondo virtuale di internet, sentono in cuor loro di aver ottenuto una possibilità concreta di stabilizzazione, dopo aver per tanti anni offerto il proprio lavoro alla scuola pubblica italiana.

Ore 00:55

Non amiamo celebrazioni, ma anche oggi o meglio ieri, vista l’ora, dopo il lavoro a scuola ci siamo riuniti a Empoli per il Consiglio Direttivo dell’Associazione. Riunione operativa ricca di decisioni, anche difficili… ma nel complesso giustificate dalla grandezza delle persone… A breve nel gruppo Assemblea Soci sarà inserito il Verbale che in sintesi posso anticiparvi con alcune decisioni prese: allargare il numero dei consiglieri a 10 inserendo nel Comitato Direttivo: Paola Brandi, Alessandra Lusini e Barbara Monti. Vista la decisione di Nicola Iannalfo di rimettere il suo mandato ritenendo giusto che a rappresentare le istanze future dell’associazione debba essere un docente precario, il Consiglio Direttivo ha nominato come nuova Coordinatrice Unica Nazionale: Barbara Monti. 
Chiuso il Consiglio, abbiamo ritenuto legittimo anche noi festeggiare questo primo risultato raggiunto con l’approvazione dei Decreti Attuativi della Legge 107/15. Purtroppo Nicola e Alessandra, per motivi famigliari, sono dovuti rientrare a casa ma abbiamo festeggiato come se fossero stati insieme a noi.
Un brindisi che dedichiamo a tutti noi del gruppo, ma anche a tutti gli altri.

¡Vamos!
Allons 
 Let’s go!
Avanti!

AVANTI

AVANTI…

Molti di noi si sono chiesti negli ultimi giorni  “ma davvero ci siamo?”  Ognuno si sarà data una risposta e anche se in molti la parola “concorso” mette ancora in agitazione assicuro, a quei pochi neuroni rimasti ancora increduli, che la nuova scelta delle forze governative di “graduare” invece di “selezionare” è un dato ormai certo.

Mi sono chiesto in questi giorni se avesse ancora senso parlare di Coordinamento Docenti Precari. Come fare a dimenticare le tante volte in cui ho dovuto “consolare” e “ricaricare” il morale di tanti amici e colleghi, che non ci hanno mai creduto. Qualcuno ci rimprovera che non diamo risposte immediate, che non ripetiamo fino allo sfinimento le nostre ragioni e azioni in atto, a differenza di altri. Ci dispiace ma siamo fatti così, non siamo abituati a ripeterci anche solo per motivare il gruppo e far sentire che ci siamo.

Però, vi assicuro, non abbiamo mai mollato e io in particolare non ho mai pensato che “loro” fossero così cambiati. Dico sul serio, anche quando nel 2015 ci siamo sentiti traditi e nel 2016 umiliati, non ci ho mai creduto.
Sarà perché non sono un istintivo, non mi abbatto facilmente così come non mi esalto mai. Sarà l’età ma sono abituato a capire, analizzare e trovare soluzioni chiare e limpide.

Il testo licenziato prevede un concorso orale riservato agli abilitati, con la sola funzione di graduare l’ingresso. Aver ottenuto poi l’indicazione del 40% massimo per la prova orale (si parlava addirittura del 70%) la trovo un’altra vittoria della mediazione che c’è stata. Chiedere meno non avrebbe dato alcun senso alla prova orale, che come nello scorso concorso dava 40 punti. Direi chiaro come il sole.

Vero che non abbiamo eliminato la prova concorsuale, ma ormai il mantra è chiaro e senza il voto minimo quella vecchia dizione “c’è concorso e concorso” questa volta è una vittoria vera.

Aspettiamo che il governo approvi il decreto attuativo e poi ci sarà da lavorare ancora sulle tabelle titoli, servizio ed esami. A occhio direi, visti i 40 punti dell’orale, resteranno da distribuire 60 punti. In teoria potrebbero andare tutti al servizio, visto lo spirito della fase transitoria ma non sarà così e sarei stanco di iniziare una nuova lotta fra colleghi. Forse potrebbero considerare l’abilitazione come uno “scritto” dando cioè una valutazione in base al punteggio da 2 a 20 punti, aggiungere max 10 punti per i titoli e lasciare 30 punti per il servizio (3 punti all’anno quindi max 10 anni).

Apriremo a breve un form in cui ciascuno di voi potrà proporre un rapporto adeguato fra le tre voci, in modo da fornire al gruppo una proposta condivisa dalla maggioranza.  Abbiamo la possibilità di proporre così come per il piano transitorio una nostra proposta e ogni riflessione sarà fondamentale.  Noi decideremo, come sempre, insieme a voi.

Avanti!

Mimmo Bruni

PARERI E SCIOPERO

PARERI E SCIOPERO

Mi sa che la vetta è stata quasi raggiunta. Ora calma, sangue freddo e non perdere l’equilibrio in discesa…

Il parere sulla delegha 377 da poco è visibile sul sito della Camera, dove trovate due documenti, quello principale a firma dell’Onorevole Manuela Ghizzoni e un parere alternativo a firma dell’Onorevole Silvia Chimienti. Questo è il link:

http://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2017&mese=03&giorno=14&view=filtered&commissione=0711

Per quanto riguarda invece lo sciopero del 17 marzo 2017, organizzato da diverse sigle sindacali fra cui Unicobas, Cobas e Anief,  in cui si chiede anche il ritiro di tutte le deleghe, la nostra posizione è scontata visto che sono mesi che lavoriamo ad una mediazione “diretta” con i componenti delle due Commissioni. Inoltre, personalmente, NON ho gradito la campagna di compiacimento per la “mancata” adesione allo sciopero dello scorso otto marzo, organizzato dalla FLC, anche perché a farla è stato un amico, Stefano D’Errico. Onestamente contare le adesioni e ridere dei numeri è una politica più da esponenti di governo che da chi si oppone da tempo alla 107/15.

Abbiamo comunque inteso aprire un sondaggio fra i soci del CDP sullo sciopero di venerdì, che si è così espresso:

52% NO, io non sciopero;
26% SI, io sciopero;
22% l’Associazione CDP non deve aderire allo sciopero;
0% l’Associazione CDP deve sponsorizzare lo sciopero.

Il CDP quindi per volere del Comitato Direttivo e dell’Assemblea Soci Virtuale non aderirà allo sciopero, lasciando la libertà di scelta e ricorda ai partecipanti che oltre alle manifestazioni di Roma è stato organizzato anche un corteo a Firenze con gli studenti e successivamente un Sit-in davanti alla Prefettura di Via Cavour. Inoltre avverte che sia l’Anief che i COBAS hanno organizzato per Roma pullman e treni speciali.

 

Dimenticavo…Noi non molliamo!

ASSOCIAZIONE CDP IN AUDIZIONE AL SENATO

AUDIZIONI IN SENATO

Un altra giornata piena. Sveglia presto, prime tre ore a scuola e poi di corsa verso la stazione. Fortuna che ora da Firenze a Roma bastano 90 minuti. Primo incontro operativo sulle strategie future e poi di corsa al Senato.

Questa volta il clima è stato sicuramente più disteso e sereno rispetto alle audizioni della Camera di dieci giorni fa, anche a causa di qualche malinteso poi fortunatamente chiarito.  In audizione abbiamo sostenuto da soli il concorso per titoli e servizio con anno di prova a valore concorsuale. Non avevamo più voglia di mediare, anche perché la scelta della delega di esimerci dallo scritto e affrontare solo l’orale era già stato raggiunto con mille mediazioni. Noi del CDP riteniamo che non si debba richiedere nessuna ulteriore prova selettiva e che quest’ultima non garantirebbe nessun tipo di merito. Inutile chiedere certezze nei tempi, nelle commissioni e nelle griglie…soprattutto dopo quello che è accaduto nel concorso 2016. Lo avevamo già chiesto due anni fa quando Matteo Renzi cavalcava un 40% di consensi e il ministro era una certa Giannini e lo chiediamo a maggior ragione oggi, che al governo c’è Gentiloni  e il ministro si chiama Fedeli.
Chiedevamo e chiediamo di far fronte comune sul principio che un docente abilitato non debba essere sottoposto a nessuna ulteriore valutazione selettiva, ma a una reale osservazione sulla sua capacità didattica. Ieri la prima sorpresa è stata quella di sentire fare a ciascun gruppo richieste praticamente sovrapponibili, un traguardo non proprio scontato.

Altro che dissensi, Senatrice Puglisi, se solo fosse arrivata prima e avesse ascoltato quasi la stessa proposta, avrebbe evitato una domanda sbagliata in partenza. Non è stato il primo errore commesso e se devo dirla tutta mi è sembrata troppo nervosa e poco serena. Per il resto si è respirato un clima che lascia ben sperare per i passaggi successivi, anche se devo ammettere un po’ di fastidio per qualche “spina” rimasta conficcata.

I saluti finali ci hanno consentito un chiarimento e qualche azione congiunta con le senatrici rimaste ad ascoltarci, sulla richiesta dei numeri ancora assenti e sulle prospettive future. Ringrazio in particolar modo le Senatrici Montevecchi, Blundo e l’amica Alessia Petraglia per l’ascolto e la disponibilità anche in prospettiva di future iniziative da mettere in campo per seguire i delicati passaggi futuri di queste deleghe. Infine i soliti piacevoli saluti con abbracci e strette di mano più sinceri di altre volte.

Usciamo dal Palazzo più sereni e il resto lo fa Roma. Obbligo quasi il mio compagno di numerosi viaggi ad una passeggiata per gambe, occhi e palato. Caffè in Piazza Navona, giro intorno alla fontana dei quattro fiumi del Bernini, racconto a Nick la leggenda sulla statua del Rio della Plata che tiene alzato il braccio per ripararsi dall’eventuale crollo del campanile o della cupola della prospiciente chiesa di Sant’Agnese in Agone del Borromini. Le storie dei due grandi del seicento romano riempiono tanti libri, ma vederli a due palmi di naso è tutta un’altra storia. Visto che ci siamo passaggio obbligato, prima da San Ivo alla Sapienza, poi la tappa obbligata quando ci si trova nei pressi di Palazzo Madama, la visita della Chiesa di San Luigi dei Francesi, per rivedere la cappella Contarelli e i suoi tre capolavori assoluti custoditi del Caravaggio: il Martirio e la vocazione di San Matteo e San Matteo e l’angelo (tutti in…tema).
Usciamo appagati e con qualche ricordo passato, ma la velocità con cui cambia la scena nello spazio/tempo è quasi magica, cento metri e ci ritroviamo in prima davanti al Pantheon, poi al Tempio di Adriano e infine alla colonna di Marco Aurelio, per non dimenticare che qui si è fatta la storia. Le emozioni richiedono una pausa e soprattutto è tempo di mettere qualcosa fra i denti per riattivare gambe e corpo. Trovandoci in zona come non fermarsi da “Pane & Salame” in via Santa Maria 19 e gustare uno dei tanti paninazzi ben assortiti, accompagnati da un buon calice di Chianti.
Perché sul vino…Toscana docet.

Riempita la pancia, siamo subito nuovamente in marcia fra chiare, dolci e fresche acque… Fontana di Trevi ci accompagna come un orchestra durante il suo attraversamento, con una melodia frusciante che cattura i sensi.   Ora diritti verso un’altra meta arrampicandosi per via Rasella arriviamo davanti a Palazzo Barberini e subito dopo, voltando a destra la splendida e magica Chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane dove Borromini ci ricorda che l’acqua continua a scorrere (peccato fosse chiusa). E’ ora di accelerare, abbiamo solo 15 minuti per raggiungere Termini, non manca molto, ma queste strade sembrano trattenerci. Procediamo svelti verso Santa Maria degli Angeli e dei Martiri e poi a destra la Stazione è ben visibile e a pochi metri.
Per un pelo siamo in carrozza e in buona compagnia dell’amica Petra voliamo a quasi trecento chilometri orari verso casa. Un’altra giornata è andata, si spera serva alla causa.

Noi di certo non molliamo!

ASSOCIAZIONE CDP in AUDIZIONE alla CAMERA

Il CDP ritiene che non si debba richiedere nessuna ulteriore prova selettiva che per un abilitato di stato sarebbe assolutamente inaccettabile. Una qualsiasi selezione non garantirebbe nessun tipo di merito. Inutile chiedere certezze nei tempi, nelle commissioni e nelle griglie…soprattutto dopo quello che è accaduto nel concorso 2016. Lo abbiamo chiesto due anni fa quando Renzi cavalcava un 40% di consensi e il ministro era una certa Giannini e lo chiediamo nuovamente oggi, che il governo Renzi non esiste più (almeno formalmente) e il ministro si chiama Fedeli.
Speriamo che si riesca a far fronte comune e che il principio che un docente abilitato non debba essere sottoposto a nessuna ulteriore valutazione selettiva, ma a una reale osservazione sulla capacità didattica possa far breccia in tutti i coordinamenti.

DIALOGO SI…MA CON CHI?

DIALOGO SI…MA CON CHI?

A due settimane dal referendum e una settimana dall’insediamento del nuovo Governo Gentiloni, è sin troppo facile pensare che l’Italia dopo 70 anni ha nuovamente deciso per la democrazia, ha nuovamente indirizzato il proprio animo alla sovranità del popolo. Forse tra qualche anno capiremo meglio quanto il passaggio referendario sia stato critico per la nostra democrazia, l’Italia oggi ci sembra più Italia e cittadini ci sembrano più cittadini. Vogliamo illuderci e credere che ci sia ancora la possibilità per ripartire dal basso, perché se qualcosa ci hanno insegnato questi mille giorni di governo renziano è che quando il popolo si disinteressa alla politica e alla cosa pubblica ci pensano le banche e i poteri forti internazionali a prendersi quegli spazi.

Un’altra lezione che vorremmo capitalizzare è la necessità di una rappresentanza politica del mondo della scuola: il mondo della scuola vero, fatto di insegnanti e di formatori che la scuola la vivono e soprattutto la amano. Basta con i muri alzati dal vecchio Governo, zero dialogo e condivisione dei problemi ma solo arroganza e ricette già scritte, come lo svuotamento delle GaE, il concorso, l’algoritmo e la mobilità. Risultato? Questo è stato l’inizio scolastico più disastroso degli ultimi 40 anni, dopo che già lo scorso anno pensavamo di aver toccato il fondo. Se la lezione fosse servita potremmo oggi ripartire da capo, chiedendo giustizia per la scuola, sperando che questa volta ci sia la disponibilità al dialogo. Ripartirei dagli esclusi della legge 107/15, i docenti abilitati e iscritti nella Seconda Fascia delle Graduatorie d’Istituto e magari anche quelli di Terza Fascia con più di 3 anni di servizio qualora le graduatorie di prima e seconda fascia siano esaurite. Docenti esclusi dal piano straordinario di assunzione e condannati alla precarietà “in scadenza” e al concorso truffa che non è riuscito a selezionare neanche la metà dei 63700 posti disponibili su “carta”, a fronte di una platea di 120mila aspiranti. Lo sappiamo che gli interessi sono davvero tanti e come spesso accade i più deboli devono soccombere attraverso la legge del mercato o meglio di darwiniana selezione della specie. I precari, i non-dipendenti, le pseudo partite iva che ogni anno si aggrappano a una convocazione. La prima cosa che ci piacerebbe chiarire è chi sono questi precari della scuola?

A questa stessa domanda il MIUR e il Governo non hanno saputo rispondere. Si sono nascosti dietro la giurisprudenza, classificano i precari in base a una mera collocazione in graduatoria e non in relazione agli anni di servizio prestato appassionatamente dentro le istituzioni scolastiche pubbliche e private. Purtroppo per il resto d’Europa questa classificazione speciosa non rappresenta nulla. Il precario per noi è quel lavoratore che ha garantito il funzionamento dell’istituzione scolastica essendo presente ogni mattina nel suo posto di lavoro.  Graduatorie a Esaurimento e Graduatorie di Istituto, sono classificazioni inconsistenti nella legislazione comunitaria, classificazioni che nel Bel Paese hanno pesano come macigni sulle nostre vite. Tu si…tu no! Assurdo ma è stato proprio così che si sono stabilizzati i precari delle Graduatorie a Esaurimento anche se non avevamo mai svolto un’ora di servizio e magari avevano già un posto a tempo indeterminato. Loro sono stati assunti, magari spostandoli a 1000 chilometri di distanza, mentre coloro che da dieci anni lavoravano nella scuola, i precari delle Graduatorie di Istituto, continueranno a fare i precari ma questa volta a scadenza (36 mesi), per poi essere lasciati senza lavoro, i nuovi ESODATI del Governo Renzi. Il problema è tutto in una semplice postilla che attribuisce o meno il valore concorsuale al titolo abilitante. Questo valore concorsuale tranquillizza il Palazzo, garantendo la sensazione di agire costituzionalmente rispettando l’art.97 comma 3 della nostra Costituzione che afferma: “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”. Quindi non è colpa del governo se fino ad ora, dai precedenti governi sono stato: formato (a mie spese), sfruttato e mal retribuito (negazione degli scatti di anzianità).  Siamo all’assurdo, dopo avermi imposto le loro condizioni di lavoro, oggi mi vogliono far credere di essere io il mio problema. Oggi questi docenti, che hanno formato generazioni di studenti, sono cresciuti e in alcuni casi invecchiati, sono mariti, mogli, genitori. Perché è così difficile usare “buon senso”? Sono i nostri padri costituenti a venirci in soccorso: “salvo i casi stabiliti dalla legge” recita l’articolo sopracitato. È davvero impossibile prevedere una legge che sani questo abuso nei confronti dei lavoratori della scuola? Ad alcuni la parola “sanare” fa paura, riecheggiano fantasmi del passato, ma è lo Stato che deve sanare se stesso e la sua abusiva pratica della reiterazione dei contratti a termine. Lo dice con la sentenza del 26 Novembre 2014 la Corte di Giustizia Europea.

Se è lo Stato che sbaglia perché sono io che devo pagare? Occorre prendere atto che dietro i numeri e le graduatorie vivono esseri umani con un cuore e sentimenti. Uomini e donne che faticano a trovare la serenità per entrare quotidianamente in classe e trasmettere la gioia di vivere e la curiosità di scoprire ai vostri figli.  Il MIUR discrimina noi abilitati appellandosi all’anno di conseguimento del nostro titolo, violando di fatto la nostra Costituzione, visto che all’articolo 3 prevede i principi di uguaglianza sostanziale e formale tra i cittadini.

Rivendichiamo l’equipollenza dei nostri titoli rispetto a quelli conferiti prima della chiusura delle GaE del 2006, fatta peraltro dallo stesso partito che oggi ci esclude, chiedendo il nostro diritto all’assunzione. I nostri titoli abilitanti sono costati tempo, denaro, sacrifici, fatica e lunga preparazione. Siamo stanchi di essere discriminati anche nelle supplenze annuali, dopo tanti anni ci costa attendere con pazienza le convocazioni delle “20 scuole”, sperando che non ci siano i soliti ritardi e i valzer degli incarichi sino ad “avente diritto” dovuti ad a ritardi nell’aggiornamento delle graduatorie o a sentenze giudiziarie che penalizzano non solo noi, ma la scuola stessa, che perde in qualità e continuità didattica, con continui cambi di supplenti.

Chiediamo delle nuove Graduatorie Provinciali degli Abilitati senza alcun limite in ordine al numero di scuole da utilizzare nei vari ambiti territoriali. In fondo chiediamo solo di lavorare e che venga rispettato il nostro diritto a un salario equo e regolare così come lo è il nostro impegno professionale, invece di dover sperimentare ogni anno ritardi nel pagamento sia dello stipendio, della tredicesima, delle ferie, del TFR e dell’indennità di disoccupazione.

Visto che la scuola ha bisogno di questi docenti si avvii al più presto quella che la legge 107/15 chiama “fase transitoria”, ripristinando il doppio canale di reclutamento per noi della seconda fascia  che siamo e saremo gli ultimi docenti abilitati con il sistema di percorsi statali riconosciuti, prima dell’entrata in vigore del nuovo sistema di reclutamento.

Noi siamo pronti al dialogo, il problema è…con chi?

ADIDA-CDP-MIDA A MILANO PER IL NO

 

Siamo qui a Milano, incontriamo gli amici di sempre, quelli dell’impegno attivo. Peccato non vedere facce nuove, comunque ringraziamo tutti.

gruppo

IL 26 NOVEMBRE NON PRENDETE IMPEGNI…

IL 26 NOVEMBRE NON PRENDETE IMPEGNI… VI ASPETTIAMO A MILANO

adida-cdp-mida

Organizzare un Convegno oggi, dopo la 107, dopo il concorso truffa e dopo tante altre schifezze di questo governo per molti non avrebbe alcun senso. Il dialogo dicono è inutile. Peccato che al dialogo resta solo la lotta in trincea, ma quella vera e non da tastiera. Il 26 saremo a Milano, a otto giorni dal voto, presso Hotel Dei Cavalieri, nei pressi del Duomo, in Piazza Giuseppe Missori 1.

Il Convegno è indetto dalle due Associazioni ADIDA e CDP e dal MIDA Precari. 
Hanno dato già conferma di partecipazione: il presidente del Comitato Ferdinando Imposimato, Anna Fedeli (Cgil), Sen. Alessia Petraglia, On. Fabio Rampelli, Sen. Gian Marco Centinaio.  Aspettiamo conferme dall’On. Giuseppe Civati e da un rappresentante del Movimento 5 Stelle.

Il nostro NO resta sincero e convinto, anche se qualcuno pensa che sia una ritorsione. Noi docenti la Costituzione la difendiamo da sempre, a partire proprio dalle aule delle scuole in cui ogni giorno per anni abbiamo offerto la nostra professionalità, disconosciuta ed esodata da questo governo di nominati. Le ragioni sono tante e parafrasando il film “I Cento Passi” quando Tano chiede a Peppino: “ma l’ha visto Peppino… No, Non l’ha visto!” provo a fare un breve elenco:

  • Ma questa riforma elimina il Senato? NO, non lo elimina! Anzi potrebbe ingenerare altre controversie e conflitti sulle attribuzioni.
  • Semplifica i conflitti fra Stato, Regioni e Comuni? NO, non semplifica! Anzi potrebbe rendere più complicate le competenze fra i vari organi istituzionali.
  • Magari è una riforma innovativa rendendo lo Stato più federale e snello? NO, non innova! Anzi attribuisce solo un rafforzamento del potere centrale a danno delle autonomie dei territori togliendo agli stessi il controllo e la difesa del loro ambiente e della loro facoltà di opporsi. Come in Puglia e in Toscana, che grazie al SI potranno essere trivellate liberamente, fare dei gassificatori o gli inceneritori e, magari fra qualche anno, ripartire con le centrali nucleari. Roma deciderà che potranno restare aperte “fabbriche a perdere” che ammazzano le popolazioni come l’ILVA di Taranto, oppure a Sesto Fiorentino potranno costruire l’inceneritore e la pista parallela dell’aeroporto, infischiandosene dell’opposizione dei cittadini che con il loro voto avevano eletto il loro paladino contro tale scelta, il giovane sindaco di Sinistra Italiana, Lorenzo Falchi. Al contrario le anacronistiche Regioni a statuto speciale, continueranno a costarci un occhio della testa e potranno continuare a spendere e sperperare le nostre tasse.
  • Ma almeno diminuisce i costi della politica e della burocrazia? NO, non li diminuisce! I risparmi son nell’ordine di un centinaio di milioni, ma poi vi chiedo, secondo voi, il problema del debito pubblico si risolve con i costi e gli eventuali risparmi della politica o con una vera lotta all’evasione fiscale?
  • È una riforma chiara e comprensibile? NO, è scritta in modo da non essere compresa, come ad esempio l’art.70.
  • Ma almeno è una legge condivisa da tutte le forze parlamentari? NO, non solo non è condivisa ma è stata approvata a colpi di una maggioranza (governo) non eletta direttamente e comunque prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale, il porcellum, dichiarata incostituzionale.
  • E’ vero che sarà più facile indire un referendum? NO, non solo non sarà più facile ma l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo del raggiungimento di almeno 150.000 firme, mentre oggi ne servono 50.000 per i disegni di legge di iniziativa popolare. Per non parlare del combinato disposto fra riforma costituzionale e legge elettorale “Italicum” che accentrerà il potere nella mani di un solo partito e del suo leader che da solo farà il governo e controllerà indirettamente gestirà del governo, di un solo partito e di un solo leader.

Potrei continuare, ma dico un’ultima cosa per chiuderla qui. 
Noi di questa gente non ci fidiamo più! 
Sappiamo bene cosa per loro è una riforma avendola provata sulla nostra pelle con la legge 107/15. Pensavano di sapere tutto loro, di essere moderni, di risolvere la supplentite con la bacchetta magica. Il risultato è che ci ritroviamo oggi, a novembre, senza incarichi a tempo determinato, con un concorso farsa costato un’enormità, ma che non ha risolto i problemi dei posti vacanti e che resteranno ancora vacanti per chi sa quanti anni ancora. 
Errori su errori, senza un minimo di autocritica. Solo qualche timida ammissione negli ultimi tempi, forse per raccattare qualche voto in più e la promessa di cambiare i vertici del ministero. 
Il naso continua a crescere e noi siamo stanchi di promesse.

Il tempo è scaduto, Noi il 4 dicembre votiamo NO e il 26 lo diremo forte.

Ecco perché NO

http://www.indifesadellacostituzione.it

TAVOLI…

Domenica, altro pomeriggio dedicato alla scuola o a quello che resta.

Partecipare ai vari  tavoli organizzati alla festa dell’unità di Firenze è stata una scelta che abbiamo preso in itinere,  malgrado sentissimo tutti uno strano dolore posteriore… Certo il rischio di aver riempito e indirettamente determinato una discreta partecipazione e successo dell’iniziativa è indubbio, ma lo abbiamo preferito al sentirci dire di non aver partecipato. Il dolore comunque è andato via presto, non appena abbiamo riabbracciato tanti amici di lotta che hanno raggiunto Firenze da varie parti d’Italia.

CARO GIANNI…

Caro Gianni Cuperlo, il CDP non dimentica, i Precari tutti non dimenticano…

Ci hai aiutato nel momento più difficile e siamo quasi riusciti a raggiungere l’obiettivo. Questo link ricorda il tuo intervento fatto in aula, prima della richiesta del voto sull’emendamento che abbiamo scritto a più mani con diversi amici del CDP.  https://www.docentiprecari.it/archives/945

Peccato non essere riusciti, per poco più di 30 voti, a capovolgere la logica delle immissioni in ruolo, dando la priorità ai posti reali e non a l semplice e banale svuotamento delle GaE piene soprattutto in discipline senza posti vacanti, tipo Scienze Giuridiche e Scienze Economiche che da sole totalizzavano 10.000 posti.  Quanti soldi e quanto veleno avremmo risparmiato. Il fallimento è sotto gli occhi di tutti. L’inizio di questo nuovo anno scolastico e le vicende di questo concorso truffa testimoniano l’abisso ormai insanabile fra il PD, il suo popolo e il Paese.

Sabato 10 settembre personalmente sarò in platea. Non importa se il tema dell’incontro è un altro, sarò presente per testimoniare che è “possibile” un’altra politica partendo da persone affidabili. Mi auguro e auspico che molti dell’Associazione e del gruppo CDP siano presenti, non perché si parlerà di scuola e concorso, ma per testimoniare la stima verso la persona. Esiste anche una pagina dove poter segnare la propria adesione all’iniziativa.

https://www.facebook.com/events/1644593319186967/

Se pensate di esserci aggiungete pure una spunta e magari scrivete pure un post dedicato al nostro problema, al rischio di diventare dei nuovi esodati o parlate delle vostre commissioni irresponsabili che lasceranno tante Classi di Concorso con migliaia di posti vacanti. Abbiamo provato a parlare con gli USR, i politici e anche con le Commissioni, peccato che questo lavoro sia stato “sporcato dal 20% di queste che non solo non ha capito lo spirito del concorso (stabilizzare insegnanti già abilitati e con anni di servizio), ma ha addirittura usato quella posizione di potere “malsano” per colpire proprio quelle Classi di Concorso con più posti disponibili. Se penso che i casi più eclatanti sono avvenuti dove i posti messi a concorso erano superiori ai candidati iscritti, capite che la scelta è stata quasi diabolica. Materie come Italiano, Matematica e Tecnologia hanno subito bocciature dal 65 al 80% causando buchi che per essere colmati richiederanno un prossimo concorso a breve. Allora ci vediamo tutti in platea.

—IMPORTANTE—

Ricordo a tutti che a  Roma, sempre sabato 10 settembre 2016 si terrà un convegno organizzato dagli amici di MIDA e ADIDA, dalle ore 15:00 alle 19:00, nella Sala Della Protomoteca in Campidoglio. Ovviamente se ci andate partecipate e intervenite anche a nome del gruppo. Vi segnalo che è intenzione comune dei tre gruppi di organizzare per ottobre a Firenze un convegno in cui stabiliremo strategie e azioni comuni sia a livello locale che nazionale.

https://www.facebook.com/events/220813801654072/

NOI NON MOLLIAMO…

NOI NON MOLLIAMO…

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“Poche parole” per descrivere l’incontro di ieri, lascio volentieri parlare le foto. L’idea di partecipare a quello che gli organizzatori della festa dell’unità avevano battezzato come “inaugurazione” della sei giorni dedicata alla scuola è nata nel chiuso di una libreria fiorentina di via Maragliano. Certo non avremmo pensato di essere poi in definitiva quasi gli unici partecipanti della manifestazione, senza nessuna polemica. Comunque non è stato detto in precedenza nei gruppi, ma la senatrice Puglisi ha chiesto di ascoltarci prima dell’inaugurazione. L’incontro è avvenuto alle 17:45. Sorvolo sulle nostre richieste che fra l’altro troverete ben esposte da Valerio nei 5 minuti concessi  “in itinere”  dalla senatrice.  Vorrei testimoniare solo quello che ho sentito dire dalla senatrice Francesca Puglisi e dai due esponenti, Giacomo Tizzanini della segreteria di Faraone e Giovanni Di Fede della segreteria della Giannini. Inizialmente ci ha informato, a proposito del concorso, che sulle circa duecento commissioni ad oggi solo su cinque è intervenuto il ministero. Ha ribadito di segnalare e denunciare le irregolarità, perché il governo e la politica in questa fase non possono intervenire. Ha inoltre ricordato l’impegno che c’è stato prima del bando da parte del gruppo PD in parlamento per evitare prove nozionistiche, riconoscendo che in alcuni casi così non è stato. Inoltre ci ha tenuto a sottolineare che il 50% di non ammessi rientra in ogni caso nella casistica di ogni concorso pubblico, così è stato anche nel 2012, assumendosi la paternità del vincolo del 10% degli idonei, definendolo una “manna” per evitare quello che è accaduto in alcune regioni nel passato concorso (gli ho fatto notare che qui ci sarà la difficoltà di avere persino il 20-30% di vincitori in alcune CdC, altro che idonei,  facendole l’esempio di lettere in Toscana, condividendo infine insieme a Giovanni Di Fede, sul concetto di una percentuale “a spanne” tutta da verificare).

Conversando piano piano con esempi concreti portati da noi che il concorso lo abbiamo svolto, soprattutto per l’accorato linguaggio della cara amica Francesca Nannelli, siamo arrivati al nocciolo. Prendetela con le pinze, ma le mie orecchie, abituate a “registrare”, hanno sentito dalle labbra della senatrice:

Incontro Puglisi

“Ve la dico come la penso perché faccio “politica”, per venire alla soluzione del problema pratico, dico che noi a bocce ferme quando avremo chiuso la vicenda del concorso, avendo in piedi la delega della formazione  e della fase transitoria, dobbiamo vedere quanti posti resteranno non coperti, quanti ancora in GaE, quanti docenti in seconda fascia e quanti in terza con anni di servizio. Insomma attraverso questa delega la fase transitoria servirà per evitare che vengano “tagliati” tutti coloro che sono già abilitati e soprattutto che venga persa la loro esperienza professionale, trovando una soluzione che non sarà una sanatoria, perché non è giusto nei confronti dei ragazzi, cercando una forma selettiva di merito anche in base ai numeri di riferimento che prima o poi si spera di avere dal MIUR.”

Soddisfatti? come dice quel detto “Verba volant, scripta manent”

Chiudo con la lettera che Elisa Cavaciocchi ha dato alla senatrice che ci ha consentito di aprire una rapida finestra sul problema delle supplenze annuali da effettuare a brevissimo e il superamento delle solite 20 scuole, soprattutto in relazione allo svuotamento GaE dovuto al piano straordinario di assunzione dello scorso anno. Su questo, secondo noi, è chiaro che non ci sono più i tempi tecnici,  ma la senatrice ci ha ribadito che stanno cercando una soluzione che contempli una nuova graduatoria degli abilitati utilizzati dagli stessi ambiti per le assegnazioni delle cattedre annuali. Sarà… se son rose fioriranno, se son spine pungeranno. Parafrasando Quelo… la seconda che hai detto!

Siamo tornati nell’area del palco centrale e ci siamo accorti che stranamente eravamo NOI il pubblico”. Abbiamo allora deciso di metterci tutti nelle ultime file della platea lasciando liberi tutte le prime file (ci avranno sentiti?), poco dopo è arrivata la senatrice che ci ha detto dello spostamento… dell’inaugurazione in uno spazio attiguo venti volte più piccolo. In definitiva la platea al 90% eravamo noi.

Le foto e l’unico intervento che ci è stato concesso in itinere, dicono il resto. Su un solo punto mi sento di aggiungere un “po’ di pepe” su quello detto da Valerio ed è quello legato alla responsabilità ultima delle esemplari bocciature di alcune commissioni. Ovvia e chiara la responsabilità prima politica e successivamente tecnica del MIUR nella modalità di costruzione del bando (tempi, prova computer based, lingua e soprattutto voto minimo fatti confluire tutti nello scritto) che hanno determinato una certa selezione “mirata”. Ma se pure loro avessero fornito “l’arma” sono stati i colleghi-docenti-commissari, con cui magari molti di noi hanno condiviso classi, alunni, progetti e tanti anni e anni di servizio, che hanno scelto. Alcuni hanno deposto l’arma (100% ammessi), altri si sono limitati a intimare l’alt (10-20%), altri hanno sparato in alto (30-40%) alcuni purtroppo nelle parti vitali (50-60%) e infine, anche se a macchia d’olio, tanti alla schiena (70-100%). Ma su questo c’è una storia tutta da scrivere a “bocce ferme”, come dice la Puglisi.

Grazie a tutti e scusate se sono stato…lungo, ma preferisco la precisione.  AVANTI!

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Foto12Questo è il link dell’intervento concesso con la relativa breve risposta della senatrice.

https://youtu.be/fgesukHeZ2w

 

MERITO?…ANCHE NO!

MERITO?…ANCHE NO!

Questo concorso continua a dividerci, i gruppi continuano a dividerci, questo governo continua a dividerci, persino la festa dell’unità continua a dividerci. Sento parlare di merito, di studio che ci ha tolto la vita, ma che grazie a questo si è superata la lotteria…Basta!
Se in alcune Classi di Concorso sono passati il 100% dei candidati e in altre sono stati tutti bocciati, veramente credete ancora alla parola “merito”.   Faccio un esempio concreto. In Toscana in Lettere (secondaria di I e II grado) sono stati “tagliati” 80% dei candidati (642 posti a concorso, 590 abilitati e solo 143 ammessi all’orale e 141 in Graduatoria di Merito). In Emilia Romagna, a due passi, stessa prova ma con commissari diversi avviene il miracolo, 90% di abilitati ammessi. Pensate che centri qualcosa il merito? Cerchiamo di essere seri e obiettivi. 
Restano i numeri e, a proposito di questi, se spendi 300 milioni per la procedura concorsuale e alla fine risulteranno vacanti il 35-40% dei posti messi a concorso, qualcuno si dovrà pur dimettere. Potremmo perfino arrivare a citare in giudizio questi signori, per danno all’erario.   Ci auguriamo almeno, dopo la lotteria, che nessuno abbia più scuse fornendoci i famosi “numeri” che abbiamo sempre chiesto e mai ottenuto. Il numero di abilitati suddivisi in ogni regione e ambiti per Classi di Concorso, i posti vacanti e disponibili. Fare quella “fotografia” o “a bocce ferme” come ama ripetere la senatrici Puglisi.  Su quei numeri iniziare a ragionare su un serio programma pluriennale di inserimento in ruolo quella che la 107/15 chiama “fase transitoria” di tutti gli abilitati di Stato e non l’ennesiomo concorso truffa.  Successivamente prevedere un nuovo percorso abilitante speciale per tutti coloro che hanno i 36 mesi di servizio. Per il futuro, finché è in vita questo governo, c’è il nuovo sistema di reclutamento. Fare un nuovo TFA non ha alcun senso. Ma se vogliamo accontentare la Ministra, che ama essere ricordata per gli errori a catena inanellati in questi anni di permanenza a Viale Trastevere,  gli si dia almeno il VALORE CONCORSUALE.  Basta prese in giro e oboli alle Università.

Per concludere credo dovremmo ripensare nuove forme di lotta nelle scuole. Puntare su una o due grandi manifestazioni nazionali in cui confluire tutti senza disperderci in mille rivoli. Potrebbe essere utile riprovare a ricercare un COORDINAMENTO fra i vari gruppi, trovando convergenze comuni. Potremmo anche aprire un forum organizzando un convegno costitutivo a Roma, concentrando lì la prima grande manifestazione entro la fine dell’anno. Noi come Associazione CDP siamo a disposizione per obiettivi comuni, si potrebbe aprire anche un ipotetico nuovo gruppo per iniziare a discuterne insieme, mettendoci dentro dai 5 ai 10 membri per gruppo e associazione costruendo così un forum virtuale in rete. Tutti amministratori e senza alcuna gerarchia apicale. Chiamarlo Coordinamento Docenti Abilitati o qualunque altro acronimo che coordini e metta insieme le varie strategie da seguire UNITI.

P.S. 
Ho voluto aggiungere queste tabelle, che mettono a confronto alcune Classi di Concorso in Toscana, per cercare di dimostrare che piuttosto del tipo di abilitazione abbia influito nel superamento dello scritto, l’età anagrafica dei candidati. Analizzandole infatti si può notare, per ciascuna riga, il rapporto fra numero di candidati e ammessi all’orale fatto per fascia d’età. Questo non per creare un’ulteriore divisione ma solo per mettere in evidenza la scelta “scientifica” e “politica” del bando di ESODARE i docenti “con esperienza”.  A conferma ci sono le esternazioni della Ministra che già a marzo affermava: “vedrete che questo concorso svecchierà la scuola pubblica”. Non sarà invece che l’obiettivo inconfessabile sia quello di risparmiare milioni e milioni di euro per le ricostruzioni di carriera?

Si sa, son gufo!

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COORDINIAMOCI…

Volevo parlarvi del viaggio a Roma che, insieme a Laura Isolani, abbiamo effettuato giovedì 7 luglio.

Le cose più importanti da sottolineare sono:

1) Si proverà nuovamente a creare un coordinamento fra alcuni gruppi, attraverso la condivisione di una proposta transitoria per il dopo concorso come peraltro prevede il comma 180 della legge 107/15 quando parla: “Si prevede comunque un regime transitorio in presenza di abilitati PAS e TFA.” Questo ci è stato espressamente richiesto dalla politica e questo dovremo provare a fare. In quest’ottica ringrazio Bruno Ventura che già ieri ha messo in rete la loro proposta di transitorio che tutti possono leggere, commentare e aggiungere o apportare suggerimenti. Noi come CDP e altri gruppi come MIDA hanno già presentato la loro proposta. Visto che molti politici ci chiedono di elaborarne una insieme faremo questo ulteriore tentativo, già provato un anno fa ma con poco successo.

2) L’On. Chimienti sottolinea inizialmente le storture dell’applicazione reale della buona scuola, a partire dall’utilizzo del potenziamento fatto in modo scriteriato con l’unico intento di inserire tanti docenti di classi in esubero senza nessuna connessione reale con i bisogni delle scuole. Ci ha tenuto a sottolineare l’obiettivo raggiunto delle firme del referendum e sulla battaglia per il referendum di ottobre. Ha ribadito esponendo i punti salienti della loro proposta di legge in parlamento che puntava fondamentalmente a stabilizzare tutti i docenti abilitati con un programma pluriennale di tre-cinque anni da attuarsi anche grazie all’eliminazione delle classi pollaio (max 20 alunni). Passaggio delle Graduatorie d’Istituto a Graduatorie Provinciali da cui attingere per la stabilizzazione. Ha poi sottolineato il bluff dell’ultimo concorso chiedendo, dopo il fallimento delle assunzioni che questo comporterà visti gli esiti che si leggono su i vari USR. Ha parlato della proposta di fase transitoria presentata dall’On. Gallo che prevede intanto la modifica del comma 131, quello che prevede che i contratti non potranno superare i 36 mesi di servizio. Poi ribadisce lo scorrimento per le assunzioni degli abilitati attraverso un doppio canale utilizzando un concorso per titoli per tutti coloro che resteranno fuori dal concorso. Inoltre per il nuovo sistema di formazione che prevede il tirocinio triennale viene chiesto, per coloro che avessero già svolto 36 mesi di servizio (terza fascia), di prevedere intanto un numero riservato nella selezione iniziale e poi, dopo il primo anno di formazione (abilitante), gli venga scontato il doppio anno di tirocinio avendolo già svolto in itinere. Infine ha richiesto ai vari gruppi di precari abilitati di provare a costruire una proposta di fase transitoria comune.

3) L’On. Pittoni ha sottolineato il suo impegno diretto in queste ultime settimane per la ricerca di soluzioni per la seconda e terza fascia attraverso attività che partendo dalle periferie (regioni) arrivino ad una proposta unitaria da far votare in parlamento. Inoltre ha sottolineato che il referente ultimo delle sue iniziative resta il Ministro Giannini in modo che dia delle risposte concrete al problema sociale che riguarderà l’esodo di decine di migliaia di docenti abilitati e non per effetto del comma 131 della 107/15. Ha poi ricordato che già due regioni a guida PD hanno approvato queste mozioni, la Toscana per la terza fascia mentre le Marche hanno votato a favore sia per la seconda che per la terza fascia. L’obiettivo successivo è la richiesta di un secondo ciclo PAS per tutti coloro che abbiano già superato i 36 mesi di servizio, in modo da regolarizzare la loro posizione anche per l’effetto che produrrà il prossimo aggiornamento delle Graduatorie d’Istituto che non ne prevedono più l’esistenza.

Voi vi chiederete:  “poteva bastarci?”  Certo che NO.

Usciti dal convegno abbiamo fatto una piccola corsa insieme a Claudia Tarragoni e Valeria Bruccola verso Trastevere per partecipare ad una assemblea della sinistra DEM del PD sull’analisi delle ragioni che hanno portato alla sconfitta elettorale di Roma, in cui erano presenti Gianni Cuperlo e Livia Turco oltre a tutti i consiglieri comunali e delle varie circoscrizioni e i cittadini romani. Sentendo alcuni interventi mi è sembrato di tornare indietro di 40 anni o di essere in uno di quei film di Nanni Moretti.  Come dimenticare da Caro diario: “Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi ritroverò sempre con una minoranza di persone (..) Io credo nelle persone. Però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre d’accordo e a mio agio con una minoranza“.     Livia Turco si è fatta delle domande sulla sconfitta che sinceramente sembravano rivolte a se stessa e al loro partito, parlando di mancanza di dialogo, di non sentire più il loro popolo, di non interpretare più i loro bisogni, dell’abbandono e dalla solitudine in cui hanno lasciato milioni di elettori…    Delle volte penso davvero che questi vivano su un altro pianeta.  Avremmo voluto intervenire ma la lista era lunghissima e il nostro treno per Firenze quasi in partenza da Termini. Abbiamo lasciato la sala sconvolti, anche se una responsabile ci ha promesso un passaggio video o un testo scritto sul loro canale video TV-DEM.

Vedremo, intanto NOI non demordiamo e andremo sempre AVANTI.

CONVEGNO AZIONE SCUOLA

Convegno Azione Scuola, al tavolo da sinistra Marco Gasparini Silvia Chimienti, Mario Pittoni , Bruno Ventura

CONVEGNO PD
Assemblea della sinistra DEM sulla sconfitta di Roma da sinistra Gianni Cuperlo e Livia Turco
CDP-MIDA-ADIDA
L’unico sorriso è per il selfie, da sinistra Claudia Tarragoni, Laura Isolani, Mimmo Bruni e Valeria Bruccola.

RICORDATI, HAI DEGLI AMICI…

 


Buona domenica a tutti!

Alcune informazioni e considerazioni:

  1. Non dimenticate che in tutti i comuni e in alcune piazze è possibile firmare contro la legge 107/2015 che ha scelto di ESODARCI.

  2. Che il 5 giugno in molti grandi e piccoli comuni si vota. Non dimenticate quel giorno chi ci ha sfruttato per tanti anni e ci ha regalato, per i tanti che non dovessero superare il concorso truffa, ben che vada altri contratti da precari o un anno di disoccupazione. Poi più nulla.

  3. Che l’Associazione vive a prescindere il ruolo o il licenziamento. Noi ci saremo sempre, lotteremo finché ciascuno di noi abbia riconosciuto il diritto all’insegnamento e fino a quando i responsabili di tutto questo non siano tornati alle loro vite private.

  4. Vi ricordo che per associarvi avete a disposizione il forms che trovate in fondo alla pagina del menu Associarsi, in cui potete scegliere anche la modalità di pagamento della quota annuale che per il 2016 è di minimo 5 euro. Qualunque cifra superiore sarà considerata un contributo ulteriore alle attività dell’Associazione e vi darà in automatico l’appellativo di Soci Sostenitori https://docs.google.com/forms/d/1Dvz5za4YVD3SzsW1q5QCdq7W_8s_9O8kLLZ87k4J_p4/viewform?c=0&w=1.


    Aggiornamento Blog

CONCORSO


AllegatoA_dm95

Ddg106_secondaria

DM93_AMBITI_DISCIPLINARI

DM94_TITOLI_VALUTABILI DM95_

PROVE_PROGRAMMI_ESAME

Posti suddivisi per regione scuola Infanzia e Primaria

PostiPerCDCPerRegione – Parte 1

PostiPerCDCPerRegione – Parte 2

PostiPerCDCPerRegione – Parte 3

PostiPerCDCPerRegione – Parte 4

PostiPerCDCPerRegione – Parte 5

LA PATENTE…

Riguardando ieri i vecchi articoli del Blog, rileggevo questo post di settembre di Nicola (https://www.docentiprecari.it/archives/1431 ) e,  a conti fatti, mi accorgo che resta ancora da superare lo scoglio del 10% degli “idonei”, dizione che come sapete bene non amo affatto ma che é testualmente estratta dalla scellerata legge 107. Oggi a Roma si lotta ancora davanti al MIUR per chiedere di ripensare alcuni punti della legge, visto e considerato che la stessa è già stata “modificata nei fatti” dal rinvio di questo concorso che solo il Governo vuole.
Riaprire le GAE è certo la soluzione,  la più semplice e la più economica. Ma come scrissi già un mese fa, dopo l’incontro con il Ministro Giannini e la deputata Simona Flavia Malpezzi (https://www.docentiprecari.it/archives/1531 ) su questo c’è chiusura totale. Vi chiederete, come mai? Per loro stessa ammissione è uno degli obiettivi fondamentali di questa legge eliminare le graduatorie e le code, non ha caso la scelta dell’inspiegabile 10% di idonei. L’altra è la libertà di un “responsabile” di scegliersi gli insegnanti migliori. Neo liberismo puro, altro che sinistra.
La lotta non si ferma e viste le amministrative vicine non sarebbe male ripensare e ritornare alle forme di lotta sul territorio, per incidere e far pesare il nostro ruolo sociale, facendo pesare il nostro voto e il nostro ruolo così come si è fatto nelle campagna per le regionali. Vi ricordate il nostro slogan?

“Conosci il tuo Candidato… e poi SCEGLI!”
( https://www.docentiprecari.it/archives/126 ).

Oggi comunque a Roma alcuni di noi saranno davanti al MIUR per sostenere il MIDA e ADIDA ,  far sentire il nostro dissenso e la nostra forza. Ciascuno di noi è coinvolto e interessato, uno vale uno, la rappresentanza è importante ma bisogna iniziare a capire che si lotta in prima persona e in piazza, come a scuola e sul territorio, dobbiamo essere pronti a rappresentarci in prima persona. La scuola è di tutti ma come diceva Nicola Iannalfo quel pullman lo guidiamo noi e da anni, e non ci possono chiedere la “patente” ORA.

Buona giornata per chi è in piazza, Roma è sempre splendida.

Ilaria Simona Rossella Riccio

ATTENTI AL LUPO…

Premetto che ieri io e Nicola Iannalfo abbiamo deciso di visitare la tana del lupo…

Alle 19:45, lasciata l’auto davanti al fosso bandito, ci siamo diretti verso l’ex stazione, diventata negli ultimi sei anni il fonte battesimale del potere Renziano.   Avevo partecipato con curiosità alla prima nel lontano 2010, nata con l’intento di rifondare una nuova sinistra moderna  e rottamare la vecchia classe dirigente, con Pippo Civati, Debora Serracchiani e Matteo Renzi sindaco allora della città.

Lungo la pista ciclabile abbiamo scorto in lontananza un profilo solitario davanti all’ingresso del nuovo Teatro della Musica, l’avrei riconosciuto fra mille quel profilo. Si proprio lei, l’Agnese nazionale, che non so come mai ma è la seconda volta che la incrocio per caso nell’ultimo periodo ed è sempre sola (ma la sicurezza?). Abbiamo scambiato quattro chiacchiere e scherzato un po’ ed è sembrata positiva sul prossimo concorso. Ci siamo salutati e ho immortalato la “gioia” di Nicola di aver tolto per un attimo il posto al premier… In seguito, appena messo piede dentro la stazione Leopolda, ho capito la ragione della scelta di Agnese, meglio un teatro vero da sola, che questa immagine post socialista 2.0.

Come darle torto.

Nik e Agnese

Nicola ha scritto:

Difficile dire cosa sia reale e cosa sia la percezione della realtà. Ieri sera alla Leopolda in maniera spettacolare un’onda d’urto di positività di ottimismo. Inutile negarlo… Renzi ha avuto la capacità di trascinare la politica nei talk show e di teatralizzare la “cosa pubblica”. Ha la capacità di divertire chi vuole divertirsi… fuori dalla Leopolda risparmiatori truffati e disperati gridano sulle macerie della loro vita. Un vecchio con un loden d’altri tempi si frega le mani per resistere al freddo. Due realtà opposte una accanto all’altra. Ma la gente vuole divertirsi e lo spettacolo deve continuare…

Dopo la registrazione entriamo nella nuova cattedrale renziana.

Lo speaker, con tono enfatico annuncia: “viaggiatori dell’aeroporto, iniziate ad allacciare le cinture, fra cinque minuti avrà inizio il volo…”

Siamo sprofondati in un abisso surreale, con un vecchietto dietro di noi entusiasta e urlante come un quindicenne in curva Fiesole al 3 gol rifilato alla Juventus da Rossi. Poi alla domanda del premier in una sala ululante: “c’è in sala un insegnante che il 5 maggio era in piazza a manifestare contro la nostra buona scuola?”   Solo in due si sono alzati, io (Nicola era già scappato) e una collega dall’altra parte della sala.   Ecco cosa rappresenta la Leopolda, un coro unanime di adepti alla ricerca di un vincente, è l’Italia da bere degli anni ’80, una televendita berlusconiana, promozione pura. Peccato davvero, avevate altri obiettivi e visioni nel 2010.   Questa notte non riuscivo ad addormentarmi ripensando alla piramide telematica eretta a Craxi nel 1989 nell’area Ansaldo di Milano dall’architetto Panseca.

nik e Faraone
Mattinata fredda e nebbiosa, la novità di oggi è che probabilmente dovrei porre una domanda al question time al ministro Giannini, ho avuto su questo rassicurazioni dalla Simona Malpezzi che ha fornito allo Staff il mio telefono, non so l’ora e per non perdere il treno mi reco già la mattina in platea, pagherò cara questa attesa, la foto parla chiaro gonfio in ogni dove. L’idea è quella di fare un paio di domande e qualche precisazione. Inizio a scrivere cercando di essere breve,  scrivo e riscrivo la domanda ma sintetizzare 12 anni trascorsi fra banchi e allievi tenuti a freno con il sapere e il piacere della scoperta non è semplice. Ripenso alle tante licenze firmate, alle tante pagelle distribuite negli anni e al fatto che di tutto questo non resterà che un vago ricordo.  Cerco di memorizzare la domanda, o almeno ci provo in questa kermesse e malgrado l’età:

“Il mio nome è Mimmo Bruni. Dopo 13 anni di servizio nella scuola pubblica, mi definirei un “precario a tempo indeterminato”.   Siamo il risultato della miopia di Governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni. La domanda semplice che vorrei formularle è il perché non avete voluto utilizzare tutte queste professionalità acquisite in tanti anni di servizio, attraverso un semplicissimo piano pluriennale di assunzione, così come scritto nel programma elettorale del 2013, preferendo invece un concorso che avrà dei costi e che aprirà inevitabilmente tanti nuovi contenziosi legali per gli esclusi, come se non bastassero già tutte le vertenze aperte per la stabilizzazione?  Le assicuro ministro che noi docenti sentivamo come voi la necessità di un cambiamento della scuola, solo che abbiamo ingenuamente pensato che questo cambiamento dovesse essere fatto “con la scuola” e non “ai danni della scuola”.   I docenti abilitati in seconda fascia erano fra i 40.000 e 60.000 e avrebbero garantito la copertura di quelle cattedre da anni vacanti, con docenti già formati e con esperienza decennale. Soprattutto in considerazione del DdL 2994, già finanziato in legge di stabilità, che prevedeva 148.000 posti poi diventati inspiegabilmente 100.701 quasi una conventio ad excludendum.

Numeri appunto, il vero problema di questa riforma, come i 29 voti che ci sono mancati per l’approvazione dell’emendamento, il 10.72, scritto fino a mezzanotte da noi dell’Associazione CDP insieme al ex Procuratore della Repubblica di Firenze Deidda e presentato in modo encomiabile, rielaborando la forma, dal On. Gianni Cuperlo.

Numeri rimasti ancora misteriosi in tutto questo processo legislativo, numeri che ancora oggi non abbiamo, che voi non avete, che nessuno conosce e che chiediamo di sapere da sempre. Non posso dimenticare il classico movimento di spalle delle onorevoli e senatrici con cui abbiamo dialogato in questi mesi, Coscia, Puglisi, Di Giorgi, Rocchi e Malpezzi. 

Avete scelto di non ascoltarci, di non dialogare e di usare soltanto con noi il pugno di ferro. Nei miei ricordi il pugno, quello sinistro, ho imparato ad alzarlo sin da piccolo, grazie a mio nonno partigiano, in senso di orgoglio e appartenenza. Siamo qui alla Leopolda, una un ex stazione ferroviaria, il nostro stato d’animo è paragonabile a quello di chi perde il treno per pochi secondi e lo vede andar via.    Speriamo solo che per noi non sia l’ultimo.”

Troppo lungo mi ripeto, devo tagliare, sintetico mi dicono, sintetico. Odio questa parola ma almeno il tempo passa. Saluto un po’ di amici, Paolo Masetti, oggi sindaco di Moltelupo Fiorentino e poi rivedo con piacere dopo 30 anni Massimo Martella, sceneggiatore, scrittore e regista, venuto qui da Roma per chiedere più fondi a favore di cinema e fiction, che a causa della crisi hanno dimezzato le loro produzioni.   Vedo scorrere sul palco  ministri e “ragazzi” con domande confezionate per far loro esprimere successi e progetti futuri. Penso che se salgo su quel palco farò alzare a picco l’età media.  Mi sentirò un vecchio fra giovani, un po’ come a scuola insomma.  Sembra una premonizione, infatti pochi minuti dopo, mi chiama Simona Malpezzi e mi dice che per gli organizzatori è impossibile cambiare la scaletta.  Comunque il ministro Giannini è disposta a incontrarmi separatamente per qualche minuto, dopo il suo question time. Ovviamente penso che non sia proprio la stessa cosa, ma in fondo noi con questa platea non abbiamo proprio nulla in comune.  Accetto d’impulso, anche se subito dopo chiedo una votazione on line fra i soci, che unanimemente mi chiedono di restare.

io e Giannini

Dopo il question time raggiungo Simona Malpezzi, che intanto vorrei ringraziare (anche fotografa per l’occasione, mi scuso per la faccia ma ero li dalla mattina…) per essere riuscita in pochi minuti a organizzare e ricreare, dietro il palco, un incontro informale a cui io per primo non credevo più.  Allo stesso tempo vorrei ringraziare il ministro Giannini per la disponibilità di fermarsi a parlare dieci minuti in quella bolgia infernale.
Dopo le presentazioni di rito fatte da Simona ho brevemente esposto la storia del Gruppo e delle attività svolte nel corso dei due anni  e della sua attuale trasformazione in associazione. Ho infine espresso i tanti punti che ci vedono in disaccordo, rimarcando soprattutto la mancanza di dialogo che ha causato e impedito eventuali correttivi, come l’emendamento 10.72, che avrebbero contribuito a migliorare e a risolvere molte criticità rimaste ancora aperte.

Guardando avanti si è parlato di concorso e anche qui le posizioni sono rimaste distanti, sia sulle scelte fatte che sulla eventuale modifica della percentuale di idonei previsti dalla legge 107 (10%).  Le notizie certe che sono venute fuori dalla conversazione e che vorrei sottolineare sono:

  1. il bando sarà pubblicato probabilmente entro l’anno;
  2. la prima prova scritta si svolgerà intorno ad aprile-maggio e sarà informatizzata o come amano chiamarla i tecnici “computer based” garantendo così una rapida correzione della stessa; l’inizio delle prove orali in giugno, in modo da avere le graduatorie di merito pronte per il 01/09/15;
  3. l’accesso sarà per i soli docenti abilitati.
    La probabile platea di docenti interessati al concorso dovrebbe aggirarsi fra i 180.000-200.000 docenti. Questo è dovuto principalmente alla difficoltà di quantificare il numero di tutti coloro sono in possesso di un diploma magistrale. Si stimano infatti da 100.000 a 120.000 i potenziali candidati al Concorso. Questi numeri portano l’Amministrazione ad ipotizzare l’eventuale ricorso a una prova preselettiva sul modello del concorso del 2012.

Un’ulteriore novità, ha dichiarano Simona Malpezzi, a cui stanno lavorando i parlamentari della maggioranza e dell’opposizione, potrebbe essere il superamento della dicotomia fra organico di diritto e organico di fatto. Questo garantirebbe una maggiore disponibilità di posti da mettere in ruolo oltre a consentire una maggiore mobilità per il rientro dei docenti nei luoghi di residenza.

Per il resto chiusura completa e su tutta la linea.

No secco per il doppio canale, ipotizzato anche dalle opposizioni, per tutti coloro che non risulteranno vincitori del concorso 2016. Unica promessa l’indizione dei futuri concorsi con cadenza triennale .
Ho sottolineato la disparità di trattamento che ci sarà fra le varie Classi di Concorso, come ad esempio il sostegno, dove il numero dei candidati è inferiore ai posti messi a concorso, mentre altre CdC dovranno affrontare selezioni con rapporti fino 1/20.  La risposta è stata un NO secco. Per il Governo questo è il cardine della riforma: “non creare nuove graduatorie” e soprattutto, aggiungerei io, dopo il lavoro “sporco” fatto per chiudere definitivamente le GaE.  Un’unica apertura e rassicurazione sulla valorizzazione e riconoscimento del servizio svolto e dei titoli conseguiti, attraverso il regolamento del bando. Inoltre per gli eventuali esclusi, ci sarà la possibilità di assegnare un certo numero di supplenze, sia sulla materia che sul potenziamento, per almeno due o tre anni.
Infine abbiamo discusso delle due famose circolari che da inizio anno ci hanno tormentato per la cattiva interpretazione di alcuni uffici periferici, come quello di Firenze, da me segnalato a Simona e che ha visto l’intervento diretto del ministero. Anzi a tal proposito il ministro ha chiesto di segnalare irregolarità o cattive interpretazioni degli uffici periferici in modo che si possa intervenire con rapidità ed efficienza.

Ci siamo lasciati con una stretta di mano e dopo un paio di foto scattate da Simona un ultimo saluto e una condivisa scelta di tenerci in contatto.

Se ripenso ora alla domanda che avrei fatto dal palco, sicuramente avrei cambiato il finale …

Buona domenica a tutti, domani siamo di nuovo a scuola.

ROMA 13 NOVEMBRE 2015

 

INCONTRO AL MIUR 13 NOVEMVRE di Nicola iannalfo

Sedersi intorno a un tavolo per sentirsi dire che ancora nulla non è stato deciso, che ancora stanno discutendo sui cardini fondamentali che sosterranno il concorso relativo alla 107/2015, comporta l’assunzione di ingenti quantità di Maalox. Nulla si sa sulla prova preselettiva, nulla di nulla sull’attribuzione del punteggio al servizio, nulla sulla caratteristica di questa cavolata di prova computer-based (che è come dire una cosa puffosa nel nel villaggio dei Puffi), nulla si sa sul contenuto nozionistico o meno del concorso. E alla mia domanda diretta se saranno rispettati i tempi per la pubblicazione del bando del 1 dicembre 2015 mi è stato mollicciamente assicurato di sì. Allora ditemi voi se è una cosa possibile che 15 giorni prima del bando del concorso ancora del concorso non si sappia nulla. Non credete che, rispettando la linea mantenuta negli ultimi due anni, al MIUR ci stiano prendendo per deficienti? Non vi viene il sospetto che in realtà i giochi siano già stati fatti e che i regolamenti naturalmente saranno calati all’ultimo secondo dall’alto come fossero le tavole dei 10 comandamenti del Sinai? Io penso proprio di sì. Forse a qualcuno questa presa per le terga può anche piacere a me no e penso che in qualche modo dovremo farglielo sapere. Noi continuiamo a chiedere che sia rispettato il valore abilitante dei nostri titoli e che i tecnici si facciano carico di sollecitare i politici perché si trovi la soluzione per noi perché noi noi non meritiamo un concorso ma un ruolo.

NOI


 

L’ULTIMO SFORZO…

di Mimmo Bruni

Il 13 novembre non mi cercate a scuola, sono a Roma a difendere il mio diritto di svolgere questo lavoro dopo dodici anni di servizio.
Noi docenti di seconda fascia non siamo tutelati da nessuno tranne noi stess
i. Lottiamo da almeno un anno e mezzo contro tutti e tutto. Le nostre lotte singole magari non hanno ancora prodotto grossi risultati , ma non siamo certo domi… venderemo cara la pelle. Se poi perderemo tutto, non vorremmo essere nei panni dei nostri “esecutori”.
Tornando allo sciopero del 13 novembre, non importa quali e quante sigle aderiranno (in aumento) allo sciopero, a noi garantisce la possibilità di dichiarare al mondo della scuola e al governo che ci siamo, malgrado il loro sforzo di esodarci e mandarci per strada. Dobbiamo approfittare di questo giorno per CONTARCI e far sentire il nostro peso. Lo devono fare tutti coloro che abbiamo un contratto a tempo determinato e siamo collocati in seconda o terza fascia. Per un giorno i colleghi di ruolo possono fare da soli, magari smetteranno di assillarci in aula docenti su come spendere la “mancia” di cinquecento euro del governo, unico vero grosso dilemma di questi giorni. Noi siamo fuori da questo circo e molti fra l’altro stanno lavorando da settembre senza stipendio, altro che cinquecento euro.  
Per chi non ha la possibilità di andare a Roma, potrebbe comunque organizzare  sit-in o flash-mob davanti alle proprie scuole, dialogando con i genitori e spiegando loro le ragioni dello sciopero.
Se però venite a Roma, il contributo di ciascuno di voi sarà fondamentale. Oltre al corteo e il sit-in a Piazza Montecitorio con i vari sindacati di base, nel pomeriggio dalle 14:00, anche grazie a Rosa Sigillò che ha chiesto l’autorizzazione alla Questura, noi del CDP insieme al MIDA e ADIDA,  organizziamo un sit-in al MIUR  e una delegazione  sarà ricevuta dai rappresentanti del ministero. 
Dimenticavo per chi non sciopera… buon concorso.

ROMA 13 NOVEMBRE 2015

di Nicola iannalfo

Quanto ci vuole a cliccare “mi piace” leggendo svogliatamente un post? Pochi secondi… pochi secondi per passare al post successivo, quello molto più accattivante, dai su… quello della nuova immagine della collega… si quello va anche commentato. Generalmente un “bella” ci scappa sempre.

E no amici miei. Io dei “mi piace” non me ne faccio nulla! Ma proprio nulla. Non me ne faccio nulla di chi pensa di fare la rivoluzione con il mouse. Di chi seduto sulla poltrona mi rassicura… “comunque sono con voi”. Io non ho bisogno di sentirmi leader e nemmeno i miei colleghi amministratori hanno la necessità di particolari privilegi. Ho consumato le chiappe sul treno per inchiodare i politici alle loro responsabilità. Ho consolato colleghi in crisi di pianto, ho mangiato Rustichella in Autogrill. A volte vittima della stanchezza mi sono chiesto “perché”, perché deve essere tutto così difficile. Stiamo solo chiedendo un lavoro: il nostro lavoro.

Ora è il tuo momento. Il 13 novembre avremo l’ultima possibilità, prima del bando di concorso, di manifestare con forza il nostro dissenso. A settembre 2016 qualcuno starà cercando un nuovo lavoro… spero solo che sia uno di quelli che oggi fa la rivoluzione col tablet.

È un sacrificio venire a Roma. Bene! La lotta è un sacrificio! Devi tirare la cinghia? Questa cinghia o la tiri o ti ci impicchi. Il 13 a Roma un’ ultima volta per il nostro lavoro e per la nostra dignità. A breve il manifesto programmatico della rete dei vari coordinamenti e i dettagli della manifestazione.

AVANTI!

Io&Nico

PENSIERI DI UN’ESTATE… AL VERDE!

PENSIERI DI UN’ESTATE… AL VERDE!

Oggi pensavo per quanti patemi e bruciori di stomaco devo ringraziare questo governo di non eletti. Non auguro a nessuno di loro, per quanto colpevoli, la metà delle prove che abbiamo e che dovremo sopportare in futuro. Pensavo che non sarebbe male esprimere il mio pensiero attraverso brevi post scritti durante questa “estate calda” all’ombra dell’albero guardando il mare, in previsione del “autunno caldo” che i sindacati intendono inaugurare per la prossima stagione.

Tutto ebbe inizio il 14 luglio con la firma di questa legge 107 da parte di un Presidente che avevamo considerato, a torto, difensore della Costituzione. Per il resto sono solo impressioni di un testo già scritto da CONFINDUSTRIA e dall’associazione TREELLLE.

15 luglio

Questa sera in terrazza ho visto la mia prima stella cadente dell’estate. Ovvio pensare ad un desiderio… Ma poi mi sono detto, questo soddisfa solo me, mentre l’altro almeno 80.000 esodati della Scuola.  Non ho avuto dubbi…

LUNA

23 luglio

Sono giorni che seguo l’infrangersi del mare sulla scogliera, che quasi per magia riesce a ripulire schiuma o alghe alla deriva. Sembra incredibile ma con il passare del tempo tutto viene ripulito, l’acqua torna limpida come prima. C’è una forza che ricompone il tutto, perdendo pezzi ma ritrovando l’equilibrio di sempre.
Ecco, pensavo, io faccio parte dei pezzi persi, dopo anni di sfruttamento, basta un onda che ci sommerge e coloro che hanno sguazzato nel malaffare per anni si riprendono il posto. Sono veramente schifato.
Faccio due conti e mi accorgo che l’ultima nefandezza sono l’aver riciclato i NON IDONEI al concorso. Perchè gli unici idonei erano i vincitori. Alla fine hanno capito che la maggior parte dei posti liberi da assegnare sono i nostri, cioè i posti delle GaE esaurite. Ecco, grazie a questo giochino crudele, ci hanno tolto l’ultima speranza. Visto che l’esperienza non conta per questi signori, hanno pensato bene di tirare l’ultimo colpo in canna, nella schiena dei colleghi delle GaE, dando priorità nell’assegnazione dei posti ai “NON IDONEI”. Non voglio tediarvi sui numeri, qualche decina al nord e molte centinaia al sud, non c’è da meravigliarsi, mafia capitale insegna. Questo è il Partito Democratico oggi, per il resto o ci riprendiamo la politica o sarà la fine. Sarà meglio che faccia un tuffo.

TARANTO 093

25 luglio

Vi chiederete come mai questa scelta di foto subacquee. Vi rispondo volentieri. Sei su che guardi un mondo quasi noioso e senza colori, eccetto i diversi toni del blu e quelli della scogliera. Poi basta una semplice maschera con fotocamera e ti accorgi che dentro l’acqua c’è un mondo che non potresti mai immaginare se non ci vai con gli strumenti giusti. Cosa vi viene in mente? Esiste un mondo della scuola che questi pseudo politici non riescono nemmeno a immaginare. Colpiscono duro su persone e rapporti creati in anni di lavoro come neanche un barbaro riuscirebbe a fare. Si credono innovatori, riformisti, di sinistra e non si accorgono di essere in realtà solo SINISTRI…  Il mare mi aspetta, non resta molto in fondo…

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28 luglio

Qualche giorno fa concludevo un post dicendo: “Il mare mi aspetta, non resta molto in fondo…”
Guardando questa foto mi rendo conto che resta tanto. Questa lotta ci ha regalato anche tanti momenti di comunione e condivisione. Buonanotte a tutti e come diceva Eduardo “Adda passá a nuttata”

noi

30 luglio

Stamani, sul presto, ho fatto un giro al cimitero per portare il saluto ai miei cari defunti e a uomini d’onore. In genere seguo un percorso per abitudine durante il quale lascio una rosa rossa ai “compagni” del passato. Oggi lasciando una rosa al compagno Cannata e al mio caro nonno, compagno Recita, e dopo aver recitato il loro canto di battaglia “Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa …”
Mentre intonavo le note pensavo se doveva finire così… Tutta la loro vita e le loro lotte, dai campi di concentramento alla ricostruzione di questo paese martoriato da un ventennio di dittatura e atrocità dovevano essere ricompensate da questo squallore? Non si riesce proprio ad accettare che uomini d’onore siano rappresentati oggi da faccendieri e uomini lacche. Poeri noi…

qualcosa non è andata

 

11 agosto

Oggi mi guardo il lago, grigio e nebbioso, non vedo la luce di sempre, i colori che lo rendono speciale e penso che in fondo anche questo è un segnale. Siamo delusi e soprattutto arrabbiati per essere stati usati da anni come oggetti superflui che prima o poi finiscono in discarica. Neanche il “recupero” questo pseudo governo di sinistra è riuscito a mettere in campo. Peggio del più becero neoliberismo.
Non riusciamo più a essere sereni, ma promettiamo battaglia, questo è certo. Per noi, come dice la foto, “l’ultima spiaggia”.

ultima spiaggia

 

17 agosto

Lascio la Sila con il magone. Vero rivedo il mio bel mare per altri 4 giorni, non mi posso certo lamentare. Ma ora, fermo qui dopo un piccolo spuntino con davanti il Centro Storico di Cosenza, penso alle battaglie che ci attendono e alle vergognose ingiustizie subite da quello che consideravamo, anni fa, un Governo amico. Lo squallore dei loro finti sorrisi solo per difendere l’indifendibile. Povero paese!
Ci vorrebbe un’altra guerra partigiana per ristabilite i diritti e l’onestà. Noi ci siamo e siamo pronti ad andare… AVANTI. Questa sera farò un tuffo per voi. Ora mi attende la strada… ma tanta strada.

patata

 

 

Diceva Matteo nel Vangelo «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Niente da dire sulla parola di Gesù solo che la banca, le bollette, le spese non possono aspettare all’infinito. Questo sarebbe il Paese che riparte… Mancata riscossione di parte del mese di giugno 20 giorni per la precisione, mancata riscossione ad oggi 59° giorno della NASPI, mancata riscossione del TFR dell’anno scolastico 2013-2014, mancata riscossione degli assegni famigliari di tutto l’anno 2014-2015…  Altro che Italia che riparte qui siamo affondando senza ancora di salvataggio.

Bella estate comunque e scusate i “pensieri di un’estate al verde”

MALA TEMPORA CURRUNT

A cattivo principio, cattiva fine…diceva Tito Livio, come dargli torto. Oggi, purtroppo, la fine di questo disegno di legge si è concluso senza quell’ascolto richiesto e comunque contro gli abilitati di seconda fascia, così come diceva a Parma la Malpezzi.

Preferisco non commentare subito, rischierei la denuncia…Magari lo farò fra qualche giorno insieme a Nicola, Pietro, Cristina, Laura e Valeria. Metabolizziamo la sconfitta in questa battaglia, sperando di vincere la battaglia finale. Intanto oggi preferisco farvi ascoltare le voci dei rappresentanti che hanno stabilito questa prima parte della lotta.

Votazione Finale

Dichiarazione di voto Malpezzi PD

Dichiarazione di voto Vacca M5S

Dichiarazione di voto Pannarale SEL

Dichiarazione di voto Palmieri FI

Parte della dichiarazione di voto Borghesi Lega

Dichiarazione di voto Meloni FdI

Dichiarazione di voto Di Lello socialisti

Dichiarazione personale di voto Rampelli FdI

Dichiarazione personale di voto Galli PD

Dichiarazione personale di voto Fossati PD

Dichiarazione personale di voto Fassina PD

FAVOREVOLI

CONTRARI

USCITI DALL’AULA o ASTENUTI

Dopo Tito Livio termino con Cicerone: “Mala tempora currunt”