concorso ordinario… quando?

Mi accorgo guardando i post che è un po’ di tempo che non scrivo “due righe”.  Viste le tante richieste pervenute in merito al Concorso Ordinario del 2020, vorrei fissare alcuni punti fermi.
 
  1. Le prove riguarderanno solo coloro che si sono iscritti nel 2020, nessuna riapertura, tranne eventualmente per gli STEM.
  2. Ricordo che la prova riguarderà uno scritto con 50 domande a risposta chiusa (crocette) di cui 40 sulla disciplina, 5 di lingue e 5 di competenze digitali. Durata 100 minuti e superamento minimo di 70 punti su 100 considerando che ogni risposta corretta vale 2 punti. La prova orale durerà 30 minuti per l’infanzia e primaria mentre 45 minuti per la secondaria e consiste nella progettazione di un’attività didattica da presentare alla commissione utilizzando anche strumenti digitale e nella capacità di comprensione e conversazione della lingua inglese, così come nei precedenti concorsi ordinari e straordinari. Anche per la prova orale saranno a disposizione 100 punti e la stessa si intenderà superata con almeno 70/100. Ulteriori 50 punti saranno attribuiti dalla valutazione dei titoli sulla base dell’allegato B del bando di concorso. Il punteggio finale verrà alla fine espresso in 250-esimi.
  3. Qualcuno ha richiesto una riserva dei posti pari al 30% così come prevede Il decreto sostegni bis, per coloro con almeno 3 anni di servizio negli ultimi 10 anni. Personalmente credo che non si possa applicare ad un Bando precedente ma non mi sorprenderei di un salto pindarico…
  4. Ma il Concorso abilitante?   Boh!
Diamoci qualche settimana e vedremo se qualcosa si muove a viale Trastevere, non dico le date delle prove ma almeno un cronoprogramma per le prossime tappe, anche per dare a ciascuno una possibilità di programmare le proprie vacanze natalizie.
 
Non mi resta che augurare a tutti i partecipanti un grosso in bocca a lupo sperando che dal prossimo anno oltre al merito si apprezzi l’esperienza didattica di tanti docenti che da anni coprono buchi di organico causati soprattutto dalle chiusure mentali di una classe politica inadatta a pianificare il bene della scuola pubblica.
 

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