29 agosto 2017
Nicola Iannalfo
“classe V(X) Istituto( y)17 studenti e 21 docenti (insegnanti di materia, co-presenze, insegnanti di potenziamento, insegnanti di sostegno, insegnante di alternativa alla religione…) nel consiglio di classe” . Basterebbe questo per abbandonarsi a una analisi induttiva, per concludere che tutti i colleghi che hanno il coraggio di non sentirsi a disagio in un contesto assurdo come questo siano insensibili alla deriva dell’istituzione “Scuola”… e sulla mia agenda annoto. Sono arrivato a 137 annotazioni… mi guardo nuovamente intorno e penso ai colleghi (maestri) appesantiti dalle 24 ore di lezione e inchiodati all’immagine ottocentesca del maestro unico, colleghe logorate negli anni dalla fatica sempre più insostenibile di una classe. Quando dico che la scuola deve essere ripensata auspico che lo si faccia incollando le agende piene di note di noi insegnanti, quelle osservazioni coraggiose che hanno la forza di proiettarsi oltre i nostri personalissimi interessi. Insegnanti che sanno osservare oltre la punta delle proprie scarpe. Così comincerà una nuova era… tutto deve partire da qui e soprattutto da noi.
29 agosto 2017
Mimmo Bruni
Lo scorso 12 agosto, all’ombra di un faggio secolare a 1400 metri di altitudine, rispondevo ad una serie di inesattezze lette in un gruppo. Ho risentito e riletto le stesse obiezioni e quindi…senza tanta fatica, riposto la risposta:
“Ma è così difficile leggere un decreto legislativo, invece di mettere ansia? Il bando uscirà entro il 28/02/2018. È scritto.
La prova orale quindi non prima di aprile. Gli abilitati rimasti saranno non più di 30.000 in tutta Italia (II fascia). Parliamo sempre di secondaria perché la primaria e infanzia è esclusa dall’articolo 17 del dlgs 59. Per quanto riguarda la possibilità di entrare subito in ruolo a settembre 2018, questo riguarderà ovviamente alcune CdC in alcune regioni, soprattutto in quelle in cui le commissioni hanno fatto razzie di bocciature. Però ripeto parliamo di un numero così ristretto rispetto alle supplenze che incideranno al massimo al 20%.
Un’altra stupidaggine letta su vari gruppi e su OS come una novità, nasce dalla mancata lettura del decreto che recitava già dal 16 aprile che i 24 cfu sono solo per coloro che faranno la nuova formazione e non per chi userà l’articolo 17 (fase transitoria). Ripetiamo quindi che sia i colleghi abilitati che quelli non abilitati ma con tre anni di servizio, possono utilizzare l’articolo 17 che prevede la sola prova orale per gli abilitati senza voto minimo cioè non selettivo (1 anno di FIT, l’ultimo retribuito come una supplenza annuale ma non ripetibile), mentre per i non abilitati prova scritta e orale con voto minimo (2 anni di FIT, il primo e il terzo).Ultimo appunto, la graduatoria regionale è praticamente ad ESAURIMENTO, cioè tutti i colleghi inseriti saranno prima o poi messi in ruolo.
Ma non eravamo in ferie…”
26 agosto 2017
Mimmo Bruni
Costruiamo insieme un nuovo PONTE…
Rientrato ieri dopo venticinque giorni di serenità fra mare e montagna, mi sento rigenerato e pronto a ricominciare da dove eravamo rimasti, l’articolo 17 del decreto legislativo 59 del 16/04/2017 e in vigore dal 31/05/2017. Risultato “conquistato” grazie alla collaborazione e la caparbietà di diversi gruppi e soprattutto persone e a all’ascolto e disponibilità dell’On. Manuela Ghizzoni.
E’ inutile fare un elenco degli attori che hanno contribuito al decreto legislativo, anche per non correre il rischio di dimenticare qualcuno. Quindi mi taccio. Cosa fatta, punto e a capo.
Inizierei questo nuovo anno scolastico con un desiderio: smetterla con le auto celebrazioni. C’è bisogno di tornare a far girare le nostre rotelle mentali, produrre nuove idee e stimoli per ripensare la nostra professione, mettendoci in gioco anche rischiando tutto. D’altronde ho sempre evitato sicurezza e stabilità, non vedo perché debba cercarla proprio nel lavoro.
Abbiamo bisogno di proposte nuove per la nostra professione, partendo dal dato incontrovertibile che la scuola, così come è oggi, non funziona più.
Lo si comprende da vari elementi, primo fra tutti il basso livello di scolarizzazione e rendimento dei nostri ragazzi o il cattivo rapporto con i genitori e con gli altri lavoratori, che continuano ad avere nei nostri confronti un atavico movimento del naso…quelli dei tre mesi di ferie. So benissimo che non è più così da tempo, ma evidentemente anche noi non siamo stati in grado in tutti questi anni di modificare questa “credenza” popolare. Aggiungerei la disparità di trattamento fra i docenti a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato, operata anche dalle istituzioni attraverso bonus e formazione dalla quale, non si sa perché, sono esclusi proprio coloro che di questa dovrebbero beneficiare in primis, vista la loro precarietà.
E’ importante in questo momento iniziare a proporre NOI un nuovo modello di scuola, avviando degli stati generali fra docenti per ridefinire ruoli e mansioni, didattica e valutazione, programmi e progetti per evitare che la scuola, come il Titanic, assuma sempre più i connotati di un transatlantico rattoppato in attesa del totale inabissamento.
Costruiamo noi questo NUOVO ponte!
21 agosto 2017
Nicola Iannalfo
Il sindacato è morto! Una lenta agonia che per quello che mi riguarda è iniziata con la negazione della “scala mobile” negli anni 90. Una vetrina di ricorsi, di manifestazioni prive di contenuto, di convegni ammuffiti. Quando ci saremo resi conto che “sognare” il sindacato equivale a riesumare la mummia di Nefertari probabilmente i nostri gruppi sembreranno più quello che erano un tempo, una moltitudine con un cuore e un’anima. La scuola non è solo algoritmo e transitorio… ma è il “referto” di un organismo malato, agonizzante… inutile piangere al capezzale. Amici miei occorrono idee ma soprattutto un cuore e un’anima. È il momento di avere un’idea sulla scuola un po’ più strutturata. Vorrei che ci fosse partecipazione nei gruppi non soltanto quando si dipanano cavilli amministrativi, perché un precario fregato tra qualche mese sarà un docente di ruolo fregato. Noi siamo la scuola! non la politica o il “$indacato”
16 luglio 2017
Nicola Iannalfo
Quando al centro di ogni discussione si pone un’idea e non una persona certi dissapori non hanno motivo di esistere. Poco importa “chi o come”… la cosa veramente vitale è il “cosa”. Vitale perché intreccia la vita delle persone. Nuovi gruppi? Bene! Nuove idee? Meglio! Non si dileggiano iniziative, specie quando mirano a un fine ultimo condivisibile. Non si mescolano personalismi e diritti. Non viviamo di scoop ne’ di gossip. Noi siamo quelli che sono scesi in piazza, che hanno urlato per le strade cittadine, quelli che si sono sdraiati sui gradini del “palazzo”. Noi “tutti” siamo quelli che hanno ragione… come dissi qualche anno fa… “noi siamo quelli che remano dalla stessa parte e non quelli che si tirano il remo in testa”.
15 luglio 2017
Mimmo Bruni
12 PUNTI SI…12 PUNTI NO
Alcuni colleghi in privato continuano a chiedermi dei 12 punti del TFA attribuiti erroneamente nell’anno di tirocinio. Spero di ripetere in maniera chiara il concetto. Un docente abilitato con il PAS mettiamo che abbia preso 97/100 all’abilitazione, in seconda fascia da tabella A prende 12 per l’abilitazione più 6 punti una tantum. Il totale fa 18 punti. Il docente abilitato con TFA con lo stesso voto di abilitazione prende invece 12 punti per il voto conseguito, più 42 punti una tantum per l’abilitazione selettiva. Attenzione in questi 42 punti sono compresi i 12 punti del servizio eseguito durante il tirocinio (il tirocinio aveva la durata in teoria di un anno, non è stato così, ma questa era la direttiva legislativa). Qualche collega in realtà in quell’anno mettiamo abbia svolto una supplenza, anche solo di poche ore (che in teoria non poteva fare) che magari ha inserito nell’elenco dei servizi presentati con l’aggiornamento. In realtà dovremmo distinguere fra due casi, perché ad esempio i colleghi del TFA1 hanno già inserito il loro anno nel precedente aggiornamento. Quindi quest’anno avranno solo aggiornato la vecchia graduatoria aggiungendo gli ultimi tre anni. Per loro quindi il problema non si pone, anche se, se devo essere preciso, qualcuno avrebbe potuto chiedere un nuovo aggiornamento per ricalcolare il proprio punteggio. In questo caso riguarderebbe anche i colleghi abilitati con il TFA del primo ciclo.
Per i colleghi del TFA del secondo ciclo che hanno conseguito l’abilitazione in questo triennio il problema si pone eccome. C’è stato ad onor del vero anche una FAQ del ministero al riguardo informando che il sistema se non “manomesso” risolve l’errore. Manomesso vuol dire semplicemente che l’operatore di segreteria può giustamente non accettare la modifica e cambiarla manualmente. Quindi in realtà ci saranno casi in cui alcune segreterie avranno corretto l’errore e altre non lo avranno fatto.
Vale lo stesso per i titoli informatici, alcuni avranno lo stesso punteggio di tre anni fa e altri il punteggio dimezzato.
Anche qui considerate che il punteggio max è 2 punti, devo ancora capire come facciano alcuni ad averne tre o quattro, si torna alla regola della “manomettere” i dati.
Come sempre saremo noi i migliori vigili del nostro “malloppo”, chi avrà di più e fosse onesto, segnalerà l’errore, anche per evitare un conteggio richiesto dai colleghi scavalcati.
2 luglio 2017
Mimmo Bruni
L’altro ieri mi sono sentito con l’onorevole Manuela Ghizzoni, fra le altre cose le ho chiesto che sarebbe stato bello se lei avesse scritto quattro righe su noi docenti precari che ogni anno lasciamo la scuola il 30 giugno per riprenderla il 15-30 settembre.
La sua risposta mi ha lasciato un po’ interdetto. Mi ha spiegato che ci stava pensando da giorni, ma che evitava il post a causa del fatto di essere da un po’ di tempo oggetto e bersaglio di stalking da parte di alcuni docenti GaE (soprattutto primaria e infanzia), da molti docenti di terza fascia e dai soliti “unti dal signore”. L’elenco era molto più lungo ma per economia ho evitato le altre categorie.
Non ho insistito più di tanto, perché ho compreso che la sua decisione fosse già stata meditata, per evitare che un messaggio di ringraziamento venisse interpretato come una provocazione e dare il via alle solite invettive e istinti di pancia. Non mi sorprendo anche se a volte resto incredulo a leggere certi commenti. Fortuna che l’età mi ha vaccinato e anche le offese più meschine mi scivolano leggere. Sarà anche per la mia formazione tecnica di architetto, preferisco analizzare le questioni attraverso lo studio analitico dei dati, individuare i problemi e cercare la soluzione più semplice ed efficace per risolverli. Invece continuo a leggere tante parole vuote, tante affermazioni sbagliate, come quella letta l’altro giorno in cui si sosteneva che il transitorio doveva essere ancora approvato dal Governo.
Ricordo che quello che molti chiamano transitorio è semplicemente un articolo di una Legge dello Stato Italiano, anzi per essere precisi di un DECRETO LEGISLATIVO, il numero 59 del 13 aprile 2017, che recita: “Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera b), della legge 13 luglio 2015, n. 107. (17G00067) (GU n.112 del 16-5-2017 – Suppl. Ordinario n. 23)”
Legge VIGENTE dal 31-5-2017
16 giugno 2017
Nicola Iannalfo
Un po’ di tempo è passato… da poche settimane io e altri colleghi avevamo fondato il CDP. I nostri incontri erano un groviglio di rabbia, speranza e passione. Quel giorno dovevo fare un brevissimo intervento a una assemblea regionale della Cgil a Firenze. Generalmente le mie parole terminavano con un attacco piuttosto diretto alla scarsa iniziativa sindacale a tutela degli abilitati di seconda fascia. Presi posto mescolandomi tra la folla, provando quella sensazione di disagio che avverti quando senti di non essere tra amici. Accanto a me si sedette un collega che avevo visto più volte nelle manifestazioni… ancora non lo conoscevo bene ma lui conosceva me o almeno conosceva il mio nome. Quando fu il mio turno mi disse con il suo accento “vai Nicola”. Non gliel’ho mai detto, e forse lui se ne è pure dimenticato, ma quel “vai Nicola”era la cosa di cui avevo bisogno in quel momento. Da quel giorno ogni volta che ho parlato, ogni volta che ho relazionato alla Camera o al Senato gli ho chiesto sempre di sedersi accanto a me. Grazie Mimmo Bruni. Grazie per quello che hai fatto e per quello che stai facendo in questi giorni per tutti nostri colleghi. Stai dedicando il tuo tempo alle ansie e alle aspettative di tutti gli insegnanti che devono presentare la domanda di inserimento nelle graduatorie di istituto. Ieri un collega mi ha confermato che alla UIL gli hanno chiesto 50 € per compilare la domanda per l’inserimento in graduatoria d’istituto. Per questo ringrazio tutti gli amministratori e colleghi che in qualche modo in maniera gratuita stanno prestando il loro aiuto ai colleghi in difficoltà…