Più di una volta abbiamo reso manifesto il nostro intento: la protesta deve articolarsi in più livelli.
I Livello è la manifestazione vera e propria. Le azioni di piazza, i flash mob…
II Livello è la “norma”, cioè la base programmatica della manifestazione, un testo giuridicamente fondato che costituisca il “perché” degli striscioni, degli slogan, delle urla. Gli ultimi mesi ci hanno permesso di capire che con le attuali forze governative non basta avanzare un diritto. Le loro spiccate incapacità ci costringono a proporre/opporre la norma, perché se è facile dire “non possiamo” a un docente, non potrà similmente esserlo per la Costituzione. È qui che è emersa la fragilità dei Confederali: tutti chiedono e pochi propongono. Chi lo fa mostra “impotenza giuridica”, non riesce a sfondare “normativamente” il muro del “non si può”. Noi abbiamo lavorato sodo in questo senso. Abbiamo la “norma”!
III Livello è il “parere autorevole”: la necessità di avallare il nostro testo e la norma con firme autorevoli, costituzionalisti, giuristi di caratura internazionale. Quando questi tre livelli si armonizzano la forza conseguente alla protesta è enorme. Il CDP in questi giorni sta lavorando al III Livello. Bussiamo quotidianamente alla porta di intellettuali della giurisprudenza perché prendano chiaramente una posizione.
Molti chiedono a noi se scenderemo in piazza oggi, se aderiremo alla Manifestazione di Pisa o di Firenze.
Se oggi molti docenti precari sono costretti ad assumere blister di iperico o litri di benzodiazepine è grazie anche alla fragilità e spesso inerzia dei sindacati che evidentemente ancora non hanno capito che la protesta non si consuma solo al I livello.
Detto questo, bene comunque la protesta e la manifestazione, ognuno decida in maniera personale.
Noi non daremo indicazioni.
Coordinamento Docenti Precari della Toscana