MERITO?…ANCHE NO!

MERITO?…ANCHE NO!

Questo concorso continua a dividerci, i gruppi continuano a dividerci, questo governo continua a dividerci, persino la festa dell’unità continua a dividerci. Sento parlare di merito, di studio che ci ha tolto la vita, ma che grazie a questo si è superata la lotteria…Basta!
Se in alcune Classi di Concorso sono passati il 100% dei candidati e in altre sono stati tutti bocciati, veramente credete ancora alla parola “merito”.   Faccio un esempio concreto. In Toscana in Lettere (secondaria di I e II grado) sono stati “tagliati” 80% dei candidati (642 posti a concorso, 590 abilitati e solo 143 ammessi all’orale e 141 in Graduatoria di Merito). In Emilia Romagna, a due passi, stessa prova ma con commissari diversi avviene il miracolo, 90% di abilitati ammessi. Pensate che centri qualcosa il merito? Cerchiamo di essere seri e obiettivi. 
Restano i numeri e, a proposito di questi, se spendi 300 milioni per la procedura concorsuale e alla fine risulteranno vacanti il 35-40% dei posti messi a concorso, qualcuno si dovrà pur dimettere. Potremmo perfino arrivare a citare in giudizio questi signori, per danno all’erario.   Ci auguriamo almeno, dopo la lotteria, che nessuno abbia più scuse fornendoci i famosi “numeri” che abbiamo sempre chiesto e mai ottenuto. Il numero di abilitati suddivisi in ogni regione e ambiti per Classi di Concorso, i posti vacanti e disponibili. Fare quella “fotografia” o “a bocce ferme” come ama ripetere la senatrici Puglisi.  Su quei numeri iniziare a ragionare su un serio programma pluriennale di inserimento in ruolo quella che la 107/15 chiama “fase transitoria” di tutti gli abilitati di Stato e non l’ennesiomo concorso truffa.  Successivamente prevedere un nuovo percorso abilitante speciale per tutti coloro che hanno i 36 mesi di servizio. Per il futuro, finché è in vita questo governo, c’è il nuovo sistema di reclutamento. Fare un nuovo TFA non ha alcun senso. Ma se vogliamo accontentare la Ministra, che ama essere ricordata per gli errori a catena inanellati in questi anni di permanenza a Viale Trastevere,  gli si dia almeno il VALORE CONCORSUALE.  Basta prese in giro e oboli alle Università.

Per concludere credo dovremmo ripensare nuove forme di lotta nelle scuole. Puntare su una o due grandi manifestazioni nazionali in cui confluire tutti senza disperderci in mille rivoli. Potrebbe essere utile riprovare a ricercare un COORDINAMENTO fra i vari gruppi, trovando convergenze comuni. Potremmo anche aprire un forum organizzando un convegno costitutivo a Roma, concentrando lì la prima grande manifestazione entro la fine dell’anno. Noi come Associazione CDP siamo a disposizione per obiettivi comuni, si potrebbe aprire anche un ipotetico nuovo gruppo per iniziare a discuterne insieme, mettendoci dentro dai 5 ai 10 membri per gruppo e associazione costruendo così un forum virtuale in rete. Tutti amministratori e senza alcuna gerarchia apicale. Chiamarlo Coordinamento Docenti Abilitati o qualunque altro acronimo che coordini e metta insieme le varie strategie da seguire UNITI.

P.S. 
Ho voluto aggiungere queste tabelle, che mettono a confronto alcune Classi di Concorso in Toscana, per cercare di dimostrare che piuttosto del tipo di abilitazione abbia influito nel superamento dello scritto, l’età anagrafica dei candidati. Analizzandole infatti si può notare, per ciascuna riga, il rapporto fra numero di candidati e ammessi all’orale fatto per fascia d’età. Questo non per creare un’ulteriore divisione ma solo per mettere in evidenza la scelta “scientifica” e “politica” del bando di ESODARE i docenti “con esperienza”.  A conferma ci sono le esternazioni della Ministra che già a marzo affermava: “vedrete che questo concorso svecchierà la scuola pubblica”. Non sarà invece che l’obiettivo inconfessabile sia quello di risparmiare milioni e milioni di euro per le ricostruzioni di carriera?

Si sa, son gufo!

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