Incontro/dibattito CDP Toscana

Lunedì 15 dicembre 2014

dalle ore 15.00

Casa del Popolo “25 aprile” – via Bronzino 117 – Firenze

Incontro/dibattito rivolto a

TUTTI I DOCENTI PRECARI DELLA  TOSCANA

GRADUATORIE DI ISTITUTO

ordine del giorno:

Definizione del gruppo di lavoro per coordinamento

Prospettive dei docenti delle Graduatorie di Istituto dopo la sentenza della Corte di

Giustizia Europea

Iscritti in GaE e valore concorsuale

Intervento degli esponenti politici presenti

Dibattito

Dopo i saluti iniziali e i ringraziamenti la professoressa Cristina Nassi passa la parola al professor Nicola Iannalfo il quale sottolinea immediatamente le difficoltà che si riscontrano nel trascinare i vari colleghi nella battaglia della stabilizzazione. Infatti, lo scopo del Coordinamento è quello di creare un forte movimento al punto tale di poter essere ricevuti in Parlamento dalle due Commissioni e soptattutto Iannalfo sostiene il fatto che sia necessario fare un lavoro ai piani bassi, poiché molti docenti ancora non si sono resi conto del rischio che corriamo, se il progetto della Buona Scuola andasse veramente in porto. Poi sottolinea il fatto che, durante lo scorso incontro del Coordinamento avvenuta il 27 Ottobre presso la Provincia di Firenze, si è unito Bernardo Croci docente di lettere, inserito nelle GAE e il suo intervento ha un valore molto importante, poiché ha stabilito un’unione tra precari delle GAE e di II fascia d’istituto. Iannalfo conclude il suo interveto auspicando che anche le altre regioni possano seguire l’esempio della Toscana, partendo soprattutto dal documento approvato dalla Regione contro la Buona Scuola.

A questo punto prende la parola il professor Pietro  Danesi, che non mette in dubbio il lodevole intento del Governo di voler stabilizzare i precari della scuola italiana, ma nello stesso tempo non vi è una chiara fotografia dei numeri reali, infatti nell’ultima interrogazione alla Puglisi (PD), quest’ultima si era espressa favorevole ad una valutazione del numero effettivo dei docenti che insegnano realmente e dei vincitori e/o idonei al Concorso 2012.  Danesi fa presente che in data 15 gennaio ci saranno i primi decreti attuativi della riforma, la Buona Scuola afferma che le supplenze non spariranno, anche se fonti ufficiali del MIUR affermano totalmente il contrario. Inoltre ricorda che la sentenza della Corte europea non dice che possono assumere tutti, sarà possibile un risarcimento danni, nello stesso tempo il ricorso può servire come azione politica e per avere il suo peso, occorre essere numerosi, perché il Governo deve chiedersi se è più conveniente assumere i precari o pagare i ricorsi. Danesi conclude il suo intervento con una precisazione molto importante soffermandosi sulle varie abilitazioni che si sono susseguite in questi ultimi anni, in poche parole il bando del TFA è stato copiato da quello SISS, ma senza valore concorsuale poiché le GAE sono  state chiuse dal Ministro Fioroni nel ??? e che siamo l’unico paese membro che dopo tre anni di lavoro non assume i propri lavoratori.

La parola passa al professor Cristiano Nesti il quale brevemente riassume ciò che è stato detto dai colleghi Iannalfo e Danesi, inoltre afferma che con la risoluzione della regione Toscana si è fatto un passo avanti nella stabilizzazione dei precari e auspica una diffusione massiccia di questo importante documento. A questo punto interviene Daniela Lastri, consigliera regionale del PD, la quale afferma che il documento è il frutto di una stretta collaborazione tra precari toscani e politica, che la Buona scuola lascerà a casa un buon numero di precari e per la maggior parte quelli storici, che sarà difficile trovare tutte risorse immediate con la legge di stabilità, ma nello stesso tempo, occorre far pressione alle Commissioni per poter assumere tutti i precari della scuola italiana.

A questo punto non poteva mancare l’intervento di un esperto in legge e quindi dell’avvocato Debora Lombardi la quale afferma che per la prima volta il documento della Toscana afferma che il precario ha i suoi diritti e che devono essere rispettati. Continua dicendo che la sentenza non dà diritto alla stabilizzazione, ma alla difesa di quei docenti che hanno un contratto o fino al 30 giugno o fino al 31 agosto.

Ma cosa significa organico di diritto e organico di fatto? L’incontro si conclude con la D.S.G.A. Marcella Neri dell’Istituto Agrario di Firenze la quale spiega questa importante differenza. L’organico di diritto si compone di dati sintetici o meglio il numero degli alunni e il numero delle classi per un totale di ore nelle varie classi di concorso, che si spalmano sulle cattedre (titolare) e sugli spezzoni. L’organico di diritto è rappresentato dalle supplenze fino al 31/08. Invece l’organico di fatto è formato dall’organico di diritto più l’esigenze che si manifestano successivamente, ad esempio esoneri, part-time, distacchi, spezzoni ecc, ma sono contratti fino al 30/06. Per quanto riguarda la situazione della Provincia di Firenze, vi è un accordo sindacale, o meglio il posto fino al 31/08 non si vincola al posto fisico, ma su una persona che sceglie su A346 graduatoria GAE o GI; ciò significa che tutti i contratti inizialmente sono fino al 30/06 poi nel corso dell’anno l’USP individua quanti posti per ogni classe di concorso possono dare al 31/08, anche se non è chiaro cquale procedimento seguono per calcolare quanto detto. Ad ogni modo quest’ultima informazione non è rilevante ai fini del ricorso, perché si tratta sempre di posti (cattedre o spezzoni) non coperti da titolare.

A questo punto si apre il dibattito.

Coordinamento Docenti Precari della Toscana

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