Domenica, altro pomeriggio dedicato alla scuola o a quello che resta.
Partecipare ai vari tavoli organizzati alla festa dell’unità di Firenze è stata una scelta che abbiamo preso in itinere, malgrado sentissimo tutti uno strano dolore posteriore… Certo il rischio di aver riempito e indirettamente determinato una discreta partecipazione e successo dell’iniziativa è indubbio, ma lo abbiamo preferito al sentirci dire di non aver partecipato. Il dolore comunque è andato via presto, non appena abbiamo riabbracciato tanti amici di lotta che hanno raggiunto Firenze da varie parti d’Italia.
Fatta questa premessa, ho aspettato 24 ore prima di esprimermi, anche per metabolizzare meglio le solite litanie ripetute fino allo sfinimento dei nostri interlocutori. Anche noi come la Malpezzi abbiamo lo schemino, rubato per l’occasione all’Elisa.
Di tutti i tavoli di lavoro il nostro è stato il più affollato e turbolento, non a caso dopo qualche minuto ci ha raggiunto aggregandosi la responsabile scuola del partito, la Senatrice Francesca Puglisi. Non so se prendere questa come una cortesia o, come temo, uno smarcamento politico dal loro responsabile del tavolo, il Prof. Luigi Guerra, che per certi aspetti mi è sembrato più in linea con le nostre rimostranze che con le appaganti rassicurazioni del governo. Sicuramente sul tema tema del concorso, definito letteralmente una schifezza… (non lo avevo scritto venerdì nell’altro articolo ma anche alla Puglisi, durante l’incontro, era scappato a proposito del concorso: “dopo questo maccherone” che proprio come definizione non mi sembra un encomio). Se così non fosse ci sentiamo tutti più tranquilli sulla modalità con cui si sta studiando la fase transitoria. Ma qualche dubbio resta…
Ripercorro velocemente i due punti dibattuti:
1. NUOVO RECLUTAMENTO – Per il nuovo sistema di reclutamento si pensa, così come previsto dalla legge 107/15, dopo i 5 anni di laurea magistrale + 24 crediti (che potrebbero essere all’interno del corso di laurea o aggiunti successivamente in circa 6-10 mesi quando non è possibile inserirli nel corso di laurea), che consente di accedere al concorso. Chi vince accede al contratto triennale a tempo determinato, da svolgere in parte a scuola (tirocinio) e in parte svolgendo un corso di specializzazione che gli consentirà di acquisire 60 crediti formativi. Superato l’anno (abilitazione), continuerà per i successivi due acquisendo 10 crediti il primo 5 crediti il secondo. Finito il ciclo dei tre anni, se superati, il contratto si trasformerà in contratto a tempo indeterminato.
Criticità
- Rapporto scuola Università;
- Capacità di coprire tutte le aree del paese e le varie discipline per mancanza di specialisti della formazione;
- Paritarie;
2. FASE TRANSITORIA – Per tutti coloro che sono già abilitati dovrebbe essere previsto per diversi anni un “doppio canale” che per i primi tempi potrebbe essere, così come previsto da una bozza in commissione, al 50% e poi via via con una percentuale più bassa fino ad esaurire tutti gli abilitati (potrebbero esserci due o tre concorsi a seconda se la successione fosse di due o tre anni) in circa 6 anni.
Note dolenti, il giudizio molto negativo sia delle Università, che del CIDI e l’AINC, puntualizzando che, anche in risposta alle polemiche di Gavoso della Fondazione Agnelli, è in corso di svolgimento una indagine su tutte le commissioni a cui seguirà un documento scritto di forte protesta. Abbiamo sentito il prof. Guerra dire: “questo concorso assurdo con dei casi che gridano vendetta a Dio“.
La senatrice Puglisi su questo punto ha voluto ribadire, come aveva già fatto nell’incontro ristretto di venerdì, che alla fine del concorso e della fase di mobilità, ci sarà una “fotografia” (questa frase l’avevo già sentita più di una volta nelle conversazioni sui divani di Montecitorio prima che la legge fosse approvata) per capire le eventuali storture. La delega sulla fase transitoria servirà, anche con l’aiuto del tavolo di lavoro, ha trovare soluzioni, l’importante che non siano comunque “sanatorie“. Le proposte avanzate al tavolo prevedono tutte il superamento del testo unico di riferimento in materia di concorsi. Le tre proposte, in ordine di preferenza sono state:
- Concorso per titoli e servizio, dando valore concorsuale al superamento dell’esame finale dell’anno di prova.
- Concorso per titoli e servizio + prova orale.
- Se Concorso deve essere almeno si scelga di capovolgere la sequenza classica concorsuale, iniziando dalla prova orale con una lezione simulata, a seguire lo scritto ed eventuale prova pratica se prevista dalla CdC. Un’unica richiesta però: eliminare l’assurdo sbarramento del voto minimo. Essendo tutti abilitati e con servizio non ha alcun senso escludere lavoratori titolati. Si sommino semplicemente le valutazioni, i titoli e il servizio e si stili la graduatoria di merito. La selezione in questo caso non avrebbe alcun senso visto che i partecipanti sarebbero per la maggior parte delle CdC meno dei posti a concorso, si pensi al sostegno, a lettere e molte altre materie tecnico/scientifiche e gli ITP.
Per concludere direi che usciamo da questo pomeriggio con una convinzione, avvalorate anche dai giudizi dei nostri interlocutori, che questo concorso tutto abbia selezionato, tranne che il merito.
Aspettiamo che il tempo ci dica se il nostro scetticismo sarà contraddetto dai fatti.
Ma si sa, siam tutti GUFI!
Link estratto dichiarazioni conclusive Prof.Guerra https://youtu.be/QEP1lVDUX-0
Link dichiarazioni conclusive Prof.Guerra
https://youtu.be/qfbIuejUGNA
grazie per tutto quello che continuate a fare, lo schema di Elisa è meraviglioso